Ilaria Gelosa
Designer, lettrice, viaggiatrice, relativamente esperta di me stessa ed in perenne ipossia.
Il mio blog | Un posto dove articolare parole, immagini, passioni, pensieri, riflessioni
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testo e foto di Ilaria Gelosa / Lissone (MB)
Gocce scendono regolari con un ritmo ipnotico che riempie il silenzio.
Mi guardo allo specchio, le domande iniziano ad accavallarsi nella mia testa, penso a me, alla persona che sono, al mondo che mi circonda.
Cammino a vele spiegate, senza percorsi prefissati ma con una bussola che mi indica la via del ritorno, questo voglio, questo voglio essere, questa voglio sia la mia vita.
E’ un mondo di gocce e io vivo di gocce, mi dissetano, mi animano, mi idratano, mi nutrono, il design, la lettura, i viaggi, la scrittura, la fotografia, il cinema, il teatro, l’amicizia, la cucina, lo sport, gli animali, l’arte, la musica, l’altruismo sono le mie gocce, il movimento, la conoscenza, l’osservazione sono il fiume nel quale la mia testa naviga, nel quale la mia testa, mai ferma, pensa, crea, considera, rimugina, cerca, la mia mente ha sete, vuole sapere, imparare, volare, i miei occhi voglio vedere oltre l’orizzonte, vogliono vagare, girare a 360°, le mie mani vogliono toccare, lavorare, trasformare, le mie orecchie vogliono spaziare, urlare, partecipare, io non voglio stare ferma, statica, non voglio essere una statua, fissa sulle sue posizioni, chiusa, dura, impassibile, voglio vivere nel mondo, esserne parte attiva, viverlo a pieno, i cinque sensi non mi bastano, ho bisogno di assaggiare la vita, l’aria, la terra, ho bisogno di respirare, di saltare, di sognare, di masticare, bramo la rottura delle catene, delle catene inutili, dannose, non voglio essere imprigionata dal superfluo, dall’ingordigia, dall’egoismo, voglio il tutti per uno e l’uno per tutti, voglio essere utile, voglio l’amore, voglio andare oltre la superficie, voglio andare a fondo, in un fondo positivo, nel fondo della conoscenza profonda, della consapevolezza, voglio vivere con un po’ d’incoscienza, ipnotizzata, incantata, ammaliata dal tutto e dal niente ma con i piedi immersi nella realtà per non rischiare di perdere il punto, di entrare nel paese delle meraviglie e di perdermi in una realtà parallela bella, fantastica, positiva ma pur sempre parallela e per questo cammino a vele spiegate, senza percorsi prefissati ma con una bussola che mi indica la via del ritorno, questo voglio, questo voglio essere, questa voglio sia la mia vita ma a tratti la siccità del buio, della noia, della pigrizia prendono il sopravvento, entro in sentieri che mi chiudono gli occhi, mi oscurano la mente, mi spengono l’entusiasmo, mi portano all’ipossia, mi manca l’ossigeno, mi rintano, le orecchie, le vene, lo stomaco si chiudono, non respiro, mi disidrato, il buio si fa invalicabile e muoio.
Hai montagne attorno, montagne di stimoli, di curiosità, cammina immersa nell’arte, nella conoscenza, vaga nel mondo.
NO. Aggrappati con forza alla luce delle passioni, della curiosità, cerca di allungare il passo verso i tratti vivi soffocando la depressione degli stop, pensa a quello che hai visto, vissuto, toccato, accendi la frontale della memoria, rianimati, risorgi, riappari, fatti abbagliare, riscaldare, il calore degli interessi ti nutre più del cibo, hai montagne attorno, montagne di stimoli, di curiosità, cammina immersa nell’arte, nella conoscenza, vaga nel mondo, pensa, leggi, ascolta, assaggia e rivivi, rivivi sul fatto che non sei più la stessa persona che eri quando ti sei immersa, risorgi sul fatto che hai smesso di essere la stessa persona ancora prima di immergerti, non farti affogare dai tuoi sentieri bui, evita di indugiare sul tuo torpore, è uno spreco di tempo, vivi.
Esco da questo momento meditativo, la mente si ricongiunge al corpo.
Nuvole bianche scorrono cambiando forma, il cielo è azzurro.
Slego l’ancora, scivolo fra i rami, calo il motore, immobilizzo il viso in una maschera dietro la quale nascondermi, mi faccio scudo con un sorriso, giro la chiave, do gas al motore, punto verso la cima.
Vivo.