Un sogno che diventa realtà
Un sogno chiuso in un cassetto da quando ero ancora una bambina, da quando nel 2011 ho visto atleti da tutto il mondo sfidarsi per i titoli mondiali, proprio sulle montagne di Claut, il mio piccolo paese. E’ stato amore a prima vista, da grande avrei desiderato anche io correre con i colori della mia nazione.
Dopo aver intrapreso una carriera agonistica nello sci alpino, ho deciso di lasciar perdere le seggiovie e di provare le pelli di foca, iniziando così a partecipare a qualche gara di sci alpinismo. Questo ambiente mi piaceva, le competizioni in mezzo ai boschi e sui pendii ripidi delle montagne mi facevano vivere momenti bellissimi.
Ho iniziato a prendere la cosa sul serio, allenandomi non più solo per gioco, ma con un pizzico di convinzione in più ed è così che due anni fa è arrivata la convocazione in azzurro. Un privilegio, un onore, una grande soddisfazione. Quel sogno che da piccola avevo chiuso in un cassetto finalmente era diventato realtà.
Lingue di neve su un manto di terra nera vulcanica
Alla prima gara di Coppa del Mondo in Andorra ero molto emozionata, correvo per la categoria Junior, non mi ero mai confrontata con atlete di altre nazioni, non mi ero prefissata grandi obbiettivi, di certo sognavo ancora, sognavo di poter correre forte. Ero molto tesa.
Allo sparo della pistola la tensione è calata, ho pensato solo a dare il massimo e a divertirmi. E’ arrivato così un risultato inaspettato, avevo conquistato il secondo gradino del podio, proprio dietro alla mia compagna di squadra e grandissima amica, Giulia Murada.
Da quel giorno è iniziata una stagione bellissima, ricca di risultati, con diversi podi, bei piazzamenti ai Campionati Mondiali, un inaspettato primo posto a Prato Nevoso nella gara individuale di Coppa del Mondo, un secondo posto nella classifica generale e nella specialità Sprint. Nella stagione successiva invece sono passata alla categoria Espoir, confrontandomi direttamente con le “grandi” dello sci alpinismo, riscontrando sì qualche difficoltà a salire le classifiche, ma imparando grandi lezioni dalle ragazze con più esperienza. Abbiamo corso diverse gare sulle Alpi Svizzere, Francesi, sui Pirenei e in Sicilia, sì proprio in Sicilia dove sull’Etna ci siamo sfidate per i titoli Europei. Una location tanto strana quanto affascinante. Lingue di neve su un manto di terra nera vulcanica, spesso spostata dal forte vento. Alle nostre spalle il Mar Mediterraneo e sopra, di fronte a noi, il cratere fumante dell’Etna. Un’esperienza davvero unica quella di prendere un volo diretto a Catania per correre un europeo di sci alpinismo!
I bambini mi insegnano ad immaginare che lo spazzaneve in fondo è soltanto uno spicchio di pizza e che i cannoni sparaneve non sono altro che microfoni per le giraffe.
Avversarie ma anche amiche
E’ iniziato, da quella prima gara, anche un fantastico percorso ricco di viaggi, di allenamenti, sacrifici e soddisfazioni. Di grandi amicizie con le compagne di squadra. Amicizie legate da una passione comune per la montagna, per lo sci, per la competizione e soprattutto per il divertimento.
Dal momento dello sparo si diventa avversarie, ma dopo la linea blu dell’arrivo ci si chiede come è andata e ci si racconta la propria gara a vicenda, si gioisce e ci si conforta. E’ risaputo che la montagna unisce!
D’estate lavoro in Valle Stura e d’inverno a Corvara
D’inverno insegno come maestra di sci alpino nella Scuola Sci Corvara, un lavoro che amo, ma che mi tiene impegnata per gran parte del giorno. Le prime ore di lezione iniziano non appena aprono gli impianti, i miei clienti preferiti sono sicuramente i bambini: io gli insegno a sciare e loro mi insegnano a giocare, a divertirmi, a scoprire, ad immaginare che lo spazzaneve in fondo è soltanto uno spicchio di pizza e che i cannoni sparaneve non sono altro che microfoni per le giraffe. A volte diventa un po’ complicato lavorare ed allenarsi: mi alzo al mattino presto, accompagnata dalla pila frontale e dal freddo pungente, risalgo le piste lungo le quali qualche ora dopo scenderò con diversi piccoli al seguito. In compenso posso godere delle bellissime albe che regalano le Dolomiti. Se al mattino preferisco il caldo delle coperte, mi alleno alla sera, partendo questa volta con le luci del tramonto e rientrando a casa con il cielo ricco di stelle.
Quest’estate invece ho lavorato a Ferrere, un magico borgo a 1900 metri in Valle Stura, al Rifugio Becchi Rossi, con Oscar e Valentina. Fra un caffè e una un piatto di polenta e spezzatino riuscivo ad allenarmi esplorando così nuove fantastiche valli circondata da uno scenario diverso, ma bello tanto quanto quello dolomitico, conoscendo nuove storie di vite passate fra i monti e nuove cime da raggiungere.
E’ tempo ora di pensare alla neve, alle prime sciate, alla prossima stagione e ai prossimi obbiettivi. Credo di essermi allenata bene sui due estremi alpini, credo di essere ancora una volta pronta a fare fatica e a divertirmi assieme alle altre ragazze, con un paio di sci con le pelli sotto ai piedi.