Un amico

testo e foto di Roberto Francalanci

Garfagnana
26/11/2017
4 min

Descrivere una persona è come fare un viaggio, puoi uscirci insieme in ciabatte, prendere il caffè al bar sotto casa, e ti bastano due righe per definirla, oppure percorrere con questa un migliaio di chilometri, scriverci un tomo e non essere nemmeno alla metà dell’opera. Vorrei parlare del mio compagno di escursioni, Giovanni, lui non è nato in montagna, ma senza saperlo, è diventato un montanaro.

Ora non conosco molti montanari e me li immagino come quelli del cartone animato di Heidi. Il nonno di Heidi era un personaggio scontroso, schivo, solitario. Aveva le mucche, i pascoli, la casetta in montagna, non gli serviva altro. Giovanni invece, dopo aver scoperto la montagna cercando la solitudine, ha sviluppato con questa condizione una sorta di amore-odio, e non sono mancate le amicizie con camminatori, radioamatori, cicloturisti, volontari nel sociale alternate a periodi di comportamento randagio.

Giovanni non ha ancora trovato l’anima gemella e forse non si è arreso, anche se spesso si ripete: – e poi chi mi piglia ormai! –
Come i montanari la sua vita è una sfida, ogni mattina, quando mette i piedi in terra.
La catalogazione precisa delle escursioni, delle fotografie, si intreccia con il quotidiano della vita da singolo.
Ogni anno trascorso serve per capire se i percorsi degli anni precedenti possono essere ripetuti, se il proprio fisico è il biglietto valido per affrontare ogni  esplorazione.

Logo Blogger Contest2017_300x175
Quando descrivi una persona ricordati che inevitabilmente racconterai te stesso.
roberto francalanci_bc17_02

Gli errori sono il terrore di Giovanni, le strade sbagliate gli hanno insegnato a dotarsi del necessario per star fuori anche oltre i tempi previsti, quindi una lampada di emergenza, pile di ricambio, tavolette energetiche, bussola, abbigliamento tecnico.
Un errore che ha lasciato il segno è stato quando durante una escursione giornaliera sopraggiunse la notte sulla montagna. Dopo che si era perso, capì che per orizzontarsi doveva imparare ad osservare le stelle. Dopo molte ore di tentativi, alle quattro della mattina trovò la via. È diventato un appassionato astrofilo. Non tutti i mali vengono per nuocere.

Quando sale in montagna è combattuto se cercare di scambiare due parole con altri escursionisti, o chiudersi a riccio pensando che gli altri come lui desiderino la solitudine.
Giovanni cerca spesso paesaggi con panorama, lui abituato a vivere nel centro del paese, in prossimità di una strada molto transitata, il paese dove abita è in pianura con limitati scenari.
Porta sempre con sé un panino, lo mangia in un luogo con vista panoramica, questo rappresenta il valore aggiunto dell’escursione. Non ha mai gradito farsi rinchiudere nella sala interna di un ristorante, se esiste l’utilizzo della terrazza panoramica.
In vetta, dopo la fatica della salita, le persone rimaste sono poche e si tratta spesso di persone vere.

Ho frequentato di recente un corso di poesia. A fine corso era previsto un viaggio a casa di un poeta, questi ci ha ospitato e ci ha mostrato i luoghi della sua infanzia nelle montagne dell’appennino marchigiano.
Raccontai a Giovanni di quella strana atmosfera formatasi nell’incontro, le parole scritte dagli aspiranti poeti inanellarono belle poesie, non era un esame, era come la gita premio, ma lì dovevamo osare, liberi di scegliere, di sbagliare, il livello era poesia di montagna, un’altra cosa.
Ora capisco come mai scrittori, poeti cercano ispirazione all’aria aperta.
Come Giovanni anche io ho accettato la sfida del ragazzo con problemi con l’italiano, di quello senza fantasia, o di non saper scrivere i temi e che odiava le poesie.
Quindi chi racconta degli altri, racconta di se stesso e mentre cerca i difetti, i pregi, le differenze, ci si ritrova con noi stessi, per quell’abbraccio doveroso, troppo spesso negato.

Quando descrivi una persona ricordati che inevitabilmente racconterai te stesso.

Roberto Francalanci

Si è sposato, ma non laureato; diplomato ragioniere, è diventato il suo mestiere, dal lavoro si è ritirato senza essere pensionato, con blog, social, corsi e concorsi a scrivere si è dilettato, tre libri al suo attivo.


Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

“E come si sentiva in quei momenti?”, chiese la giovane scrittrice, appassionata di montagna,... “E come si sentiva in quei momenti?”, chiese la giovane scrittrice, appassionata di montagna, al vecchio alpinista. Stava scrivendo un libro, basato su interviste...

Da qualche anno progetto questa splendida traversata, ma i miei amici scialpinisti non sono... Da qualche anno progetto questa splendida traversata, ma i miei amici scialpinisti non sono assolutamente disposti a seguirmi. Non posso assicurare che troverò il...

''Tutto ciò che è libero e selvaggio'' edito da Piano B è un’antologia di... ''Tutto ciò che è libero e selvaggio'' edito da Piano B è un’antologia di testi inediti in Italia di Aldo Leopold. Un piccolo prezioso...

“No Lupo, dai, torna indietro…” Al paese l’avevano battezzato Lupo, quando un giorno apparve ancora... “No Lupo, dai, torna indietro…” Al paese l’avevano battezzato Lupo, quando un giorno apparve ancora cucciolo in piazza San Domenico, col pelo nero tutto arruffato....

Elena e Michele da sedici anni ogni estate lasciano i dolci profili delle colline... Elena e Michele da sedici anni ogni estate lasciano i dolci profili delle colline del Franciacorta per diventare custodi e gestori del Rifugio Quinto...

Esplorazioni impossibili alla ricerca del vulcano a metà tra scienza e religione: monte Tarara.... Esplorazioni impossibili alla ricerca del vulcano a metà tra scienza e religione: monte Tarara....

Cronaca di una salita al Castore... Cronaca di una salita al Castore...

Non sono mancate le volte in cui mi sono chiesto “perché?” senza mai giungere... Non sono mancate le volte in cui mi sono chiesto “perché?” senza mai giungere ad una risposta definitiva....

Nella primavera del 1983, otto donne decidono di tentare la scalata al Monte Meru:... Nella primavera del 1983, otto donne decidono di tentare la scalata al Monte Meru: ecco com'è andata la spedizione della prima cordata tutta al...

Per un paio di anni siamo stati i più giovani ragazzi di Venezia a... Per un paio di anni siamo stati i più giovani ragazzi di Venezia a praticare lo sci con le pelli di foca. Anche adesso...