a cura della redazione di altitudini.it
La 6a edizione del Blogger Contest si è conclusa con 60 unità multimediali ammesse (su un totale di 67 candidature complessive). Tra tutte le opere sono stati selezionati i seguenti 27 autori che hanno concorso per la fase finale (comprese 5 audiostorie):
Angelo Ramaglia, Silvia Benetollo, Pieranna Casanova, Stefano Lovison, Eva Toschi, Giovanni Spitale, Claudia Colonia, Gianluca Stazi (audiostoria), Andrea Carta, Gabriele Villa, Andrea Pasqualotto (audiostoria), Francesca Nemi, Alessandra Longo, Franco Longo (audiostoria), Saverio D’Eredità, Dario Pedrotti, Marco Battistutta, Mariolina Cattaneo, CSC – Abruzzo (audiostoria), Michele Bertelle, Ornella Roberi, Umberto Isman, Alessandro Barbisan, Luca Castellani, Federico Rossetti, Vincenzo Agostini, Toni Tegner (audiostoria).
Durante il mese di dicembre 2017 sono state esaminate le 27 unità multimediali finaliste da parte della giuria di premiazione composta da Sandro Campani (scrittore e camminatore), Ida Harm (artista, pittrice e fotografa), Fabio Palma (alpinista), Silvia Boschero (giornalista e conduttrice radiofonica ) e Lea Nocera (autrice radiofonica e blogger). La giuria attraverso l’applicazione di quattro criteri di giudizio (coerenza al tema del concorso; qualità del testo o dell’audiostoria; qualità delle immagini; qualità del blog personale), decreta vincitori della 6a edizione del Blogger Contest:
A) UNITÀ MULTIMEDIALE “RACCONTO BREVE”
1 posto / Eva Toschi / SOPRAVVIVENZA
In “Sopravvivenza”, di Eva Toschi, la carne dell’orso si manifesta, ineluttabile, e “sa di fame, freddo e sonno”. “La cosa che più ti rovina il cervello è che adesso quello ti sazia”: ti rendi conto della gravità delle tue azioni, scrive Eva Toschi, e vai avanti finché il tuo corpo si blocca, e decide da solo; e proprio quello ti salva: che il tuo corpo decida da solo. L’irresponsabilità e la responsabilità che giocano una posta alta sulla tua testa, mentre non puoi altro che starle a guardare; alla fine, la consapevolezza di poter contare soltanto su te stessa proprio nel momento in cui ti rendi conto che di te stessa non ti puoi fidare; ti puoi soltanto buttare, ed è quello che fai. Il tutto tenuto con uno stile personale e grande tensione, intrecciando sapientemente il dato fisico della fatica in montagna con quello esistenziale: la messa in gioco del proprio animo, senza sconti prima di tutto per chi narra.
Premiata da SUUNTO e Rifugio Lagazuoi.
2 posto / Marco Battistutta / WHITE OUT
Marco Battistutta, con “White out”, costruisce una narrazione in cui la suspence sembra nascere dal rispetto per la propria stessa paura, e la propria incoscienza; c’è il ritmo, e c’è una cura scrupolosa per le parole: nella descrizione degli agenti atmosferici, e nella descrizione dell’ambiente che circonda il narratore, persino quando questo ambiente diventa nulla, diventa bianco. Dall’ambiente generano le sensazioni: un movimento dal fuori al dentro – non l’emozione del narratore che si riversa sull’ambiente esterno e pretende di dipingerlo dei propri toni. Per questo lo sguardo, dal particolare, dalla difficoltà del momento vissuto, si allarga e riesce a diventare universale: quasi come se da quel bianco della nebbia, perso ogni punto di riferimento, si potesse abbracciare l’intera condizione umana. Un episodio particolare diventa un punto da cui guardare l’esistenza: questa è una caratteristica dei buoni racconti.
Premiato da Karpos, AKU e CAMP.
3 posto / Saverio D’Eredità / DUE SOLITUDINI
“Non c’era nessun piacere, né alcun ritorno. (…) Due solitudini che si ritrovavano ad ogni sosta.” In “Due solitudini”, di Saverio d’Eredità, la montagna diventa teatro: le azioni umane e i loro motivi, le paure recondite, la fiducia dell’uno nell’altro, l’abbandono dell’uno nell’altro; sapendo che, per quanto l’amicizia ci leghi, e nonostante tutti i nostri sforzi, di fronte a certe sfide restiamo solitudini: e allora occorre fidarsi, e abbandonarsi. Il racconto, seppure scandito dal ritmo teso della natura, è un saggio di introspezione psicologica. Un duello con se stessi, prima che con l’altro, o con la montagna. E, come si addice ad ogni buon duello, il ritmo è preciso, contato, teso.
Premiato da CAMP, SALEWA e DEVOLD.
B) UNITÀ MULTIMEDIALE “AUDIOSTORIE
Considerato il numero ridotto di partecipanti a questa categoria, la giuria ha deciso di assegnare solo il primo premio.
1 posto / Gianluca Stazi / LA VOLTA ARMATA
L’audiostoria di Gianluca Stazi si caratterizza per un’elevata qualità compositiva, originalità e raffinatezza registica. È accompagnata da fotografie di buona qualità che hanno un’importante coerenza narrativa e valore documentale. Inoltre il sito di riferimento dell’autore propone in modo chiaro numerosi contenuti di diverso tipo e formato ed è aggiornato regolarmente. Per quanto riguarda le caratteristiche specifiche dell’audiostoria: “La volta armata” presenta un intreccio del racconto in cui il dialogo tra interviste, materiale di repertorio, suoni d’ambiente e musica è realizzato con grande maestria ed equilibrio, senza stonature. L’utilizzo, nella composizione narrativa, di voci registrate (interviste) come asse portante del racconto rispetta l’idea di una grammatica sonora di fondo in cui gli elementi diversi si uniscono in modo armonioso e non forzato. La qualità estetica rispetta inoltre la linea narrativa e la forza del racconto in cui il tema del contest ‘Liberi di sbagliare’ è sviluppato in modo coerente. Nel racconto dell’occupazione della miniera di San Giovanni a Iglesias emergono il rischio, la sofferenza, le debolezze, il coraggio di agire al di là di regole e conformismi, oltre percorsi tracciati, e con dignità al di là degli sberleffi: un’interpretazione originale del tema, che narra dell’esperienza reale di uomini che non percorrono le vette delle montagne ma lavorano nelle viscere della terra, hanno un rapporto diretto con il territorio, con la forza della natura e forse anche per questo hanno deciso di sfidare le regole a costo di sbagliare.
Pemiato da PALARONDA TREK, SALEWA e DEVOLD.
C’è una tensione che accomuna i tre racconti premiati, e altri molto belli fra quelli pervenuti. Una tensione che scaturisce dalla messa in gioco di se stessi, nella Natura: la necessità di fidarsi dell’incerto, di accollarsi responsabilità a cui si teme di non poter far fronte, ma che pure non si possono evitare; e allora è come se qualcosa di cui non sospettavamo la presenza in noi, venisse in soccorso; uno sguardo di un altro livello, lucido, rarefatto, ghiacciato, forse incosciente. Non si tratta semplicemente di avventura: lì stava forse la difficoltà del tema scelto quest’anno per il contest, e i partecipanti, spesso con risultati notevoli, hanno accolto la sfida, travalicando l’avventura, o la disavventura, per arrivare a un punto in cui, sospesi, ci si specchia nei propri limiti, ci si soppesa, e ci si trova mancanti, e cionostante si trovano le forze per passare oltre; il corpo si blocca, le mani agiscono da sole; si diventa osservatori di se stessi, e si vede se stessi, quasi con stupore, andare oltre – e quando il pericolo è scampato, ci accorgiamo che siamo stati più consapevoli di quanto avessimo creduto: ecco il sapore della carne dell’orso.
Sandro Campani, presidente giuria BC “racconto breve”
Per la prima volta il Blogger Contest ha incluso le audiostorie tra le opere candidabili. Audiodoc, l’associazione italiana di audiodocumentaristi, ha accolto con favore e grande interesse questa decisione della Redazione Altitudini. L’utilizzo di materiali sonori, il ricorso allo strumento audio e la scelta di usare suoni e voci per le narrazioni, anche grazie alla diffusione della strumentazione tecnica e alle possibilità offerte dalla rete – arricchiscono oramai i siti web e i blog; Altitudini, scegliendo di integrare questo formato, mostra di seguire con attenzione l’evoluzione dei blog e dei siti web, valorizzando il racconto nelle sue diverse forme, non più solo attraverso immagini e scrittura. Al concorso sono state presentate cinque audiostorie, un numero di gran lunga inferiore rispetto alle storie scritte che però sulla base di diverse considerazioni – novità del concorso, specificità del tema, maggiore complessità dal punto di vista tecnica e minore possibilità di improvvisazione – lascia comunque pensare a un esperimento riuscito, da ripetere e promuovere nelle edizioni successive.
Lea Nocera – Presidente giuria BC “audiostorie”
Non è un tema facile quello di quest’anno, un tema che è innanzi tutto un invito. A rileggere o a leggere lo splendido racconto di Primo Levi, Ferro, dedicato all’amico Sandro Delmastro. Non so se tutti i partecipanti al Blogger Contest lo abbiano letto, ma di certo il tema è stato quasi sempre ben interpretato. Storie di quella volta che abbiamo incontrato il nostro limite, storie di quella volta che abbiamo peccato di “Hybris”, e magari ci è andata bene o magari non troppo, ma non importa. Credo sia stato un esercizio faticoso quello richiesto: in fin dei conti, ci è stato insegnato, i panni sporchi si lavano in famiglia. “Ferro”, dal canto suo, è un racconto che fa piazza pulita di un bel po’ di ipocrisia e ci ricorda qualcosa di fondamentale. Quando mi capitò fra le mani per la prima volta fu come se mi sentissi deprivata di qualcosa. Io la carne dell’orso non sapevo nemmeno che esistesse, che fosse buona o che si dovesse almeno provare. La famiglia, la società, tutto oggi concorre a tenercene lontano. È il fantasma della sicurezza a governare la nostre vite più di quanto noi stessi non ci rendiamo conto. “Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza” diceva Benjamin Franklin. Perché il confine tra la sicurezza e la voglia di appaltare la propria responsabilità personale a qualcun altro – in montagna come nella vita – è labilissimo. Eppure l’unico modo dignitoso di stare sul pianeta è in ogni momento accollarci la nostra quota parte di responsabilità personale. Senza deliri di onnipotenza ma anche senza sconti. Perché solo se riconosciamo ciò che dipende da noi siamo in grado di fare la differenza – o la somma, se vi piace di più. E allora, se si tratta di riprendere in mano le redini della propria esistenza, se si tratta di strappare con i denti un angolo di libertà, per quel che mi riguarda vale un po’ tutto. Sì, anche mettersi nei guai.
Simonetta Radice, staff Blogger Contest
C) LA GIURIA INOLTRE ASSEGNA I SEGUENTI PREMI:
Alessandra Longo / LIBERA I PIEDI, LA MENTE SEGUIRÀ
Federico Rossetti / LIBERI DI SBAGLIARE, LIBERI DI (NON) VOLARE
Francesca Nemi / QUELLA TRAGEDIA CHE PORTI CON TE
Dal 20 al 22 aprile 2018 parteciperanno ad Arco (TN) all’Adventure Awards Days, il festival internazionale dell’avventura e dell’esplorazione. Come inviati speciali avranno il compito di raccontare l’AAD2018. L’invito include accredito giornalistico con accesso libero a tutti gli eventi e soggiorno in ½ pensione.
Mariolina Cattaneo / IL GIORNO DELLA MARMOCCHIA
Dal 15 al 18 marzo 2018 parteciperà al SALEWA Get Vertical Base Camp a Obergurgl/Hochgurgl in Austria per un’avventura di ski mountaineering. Come inviata speciale avrà il compito di raccontare il Get Vertical Base Camp. L’invito include un outfit completo SALEWA da ski mountaineering e l’utilizzo dei materiali tecnici.
Matteo Pavana / ALDO
Vincenzo Agostini / PARETE SUD
Angelo Ramaglia / LA STORIA DI E E T
Avranno pubblicata la loro unità multimediale sulla rivista SKIALPER (punto di riferimento degli appassionati di montagna outdoor) oltre ad un abbonamento annuale alla rivista e un libro della collana Lamine.
Riceveranno da AKU un paio di Climatica Suede GTX, calzatura moderna e versatile, progettata per offrire il massimo comfort interno in condizioni di variabilità climatica. Adatta per uno stile di vita attivo, per attività outdoor leggere, viaggio e per utilizzo quotidiano in città.
Premiazione
Sabato 21 aprile alle ore 17.00 in piazza ad Arco (TN), all’Adventure Awards Days, il festival internazionale dell’avventura e dell’esplorazione, avrà luogo la premiazione del Blogger Contest 2017. Il programma e gli ospiti li potete vedere qui www.adventureawards.