1000 km tra sentieri, boschi, cime, villaggi, attraversando alcuni dei luoghi più suggestivi delle montagne dove sono nato e cresciuto. In questo inimmaginabile 2020 volevo realizzare un sogno, passare due mesi e mezzo in montagna e attraversare tutte le Alpi Occidentali, dalla Svizzera al mare.
Quest’anno compio 40 anni e come ogni dieci anni volevo regalarmi un viaggio. Un viaggio vero, non una vacanza. Dieci anni fa ho attraversato l’Asia Centrale da solo e poi la Mongolia con un amico d’infanzia. Un’esperienza indimenticabile. Per questa quarta decade della mia vita volevo festeggiare con un’avventura tra le mie montagne, nelle mie Alpi. Poi è arrivato il virus, la paura, il lockdown, la fissità fisica, mentale e lavorativa. E l’abbandono del progetto.
Un profumo che ricordo da sempre
Ho cercato comunque di fare un po’ di movimento, andando su e giù come un criceto per i quattro piani del condominio dove abito a Torino. Poi hanno aperto un minimo le maglie del confinamento e la prima cosa che ho fatto è stata una passeggiata, una di quelle che ho faccio fin da quando ero bambino, a Rima, il mio paese natale in Valsesia. Il passo del Termo, direzione Carcoforo.
Era una giornata da incubo, pioggerellina fine, nebbia e freddo, ma appena sono sceso dall’auto ho sentito un profumo che mi ha rinfrancato, per dirla con le parole di Edoardo Ghelma, fotografo amico e maestro, “un profumo che ricordo da sempre”.
Appena ho messo gli scarponi ho sentito come una spinta, del tutto irrazionale, ma positiva, propositiva. E sono partito, senza allenamento, senza nessun reale obiettivo se non perdermi tra le mie montagne. Salendo sentivo l’energia crescere, energia ed emozione. Un’ora e mezza per fare 1000 metri di dislivello, la nebbia che pian piano svela gli spazi, la pioggerellina che crea un manto argentato sui pascoli appena liberati dalla neve. E nessun altro: io e la montagna. Felice, come poche volte nella vita. E lì ho capito che il mio progetto di cammino lungo tutte le Alpi del Piemonte poteva ricominciare.