Acqua che scorre nei ruscelli, rimbalza, genera, nei millenni, i Cadini del Brenton. Sgorga dalle fontane, riempie gli abbeveratoi in prossimità di minuscoli abitati o di ciò che ne resta. Memorie, alcune visibili, conservate e custodite per parlare al presente, altre, che vanno cercate, lette nel paesaggio, ascoltate sul posto dalla voce di chi in questi luoghi ancora abita o tenta di farlo.
Questa la scenografia, lo sfondo naturale e culturale della Reunion di Altitudini. Valle del Mis, Dolomiti Bellunesi. Occasione di incontro, scambio, contaminazione che genera sempre qualcosa di nuovo.
Occasione, anche, per assaporare un luogo. Tentare di raccontarlo.
Gena Bassa, Gena Media, Gena Alta. Avamposti montani, luoghi che parlano di un tempo che non c’è più.. Da dimenticare? Non credo. Da recuperare. Quello sì, forse andrebbe fatto.
Tra queste suggestioni camminiamo su per i sentieri fino a Gena Alta, un minuscolo paese una volta abitato, in cui permangono tracce di Resistenza, tentativi di ritorno. Una casa parzialmente ristrutturata si appoggia ad un’altra dove sono ancora visibili i segni di un incendio avvenuto più di 70 anni fa. Le ferite dei rastrellamenti e delle rappresaglie naziste.
In giugno, all’occhio di un viandante, Gena Alta appare un luogo di pace e silenzio. Un luogo che procede al passo con il ritmo della natura. Si miete l’erba nei piccoli campi circostanti, sulle finestre, gerani rossi danno il meglio di sé e spiccano contro il bianco dei muri.
Cerchiamo un luogo raccolto in cui ci sia un po’ d’ombra e magari acqua per dissetarsi ed immergere i piedi. Nelle uscite in montagna o sui sentieri, non si dovrebbe mai dimenticare un taccuino e una penna per prendere appunti. Acquerelli, perché no?
Bello, mi piace anche se questi racconti raccontano di uno struggimento per un tempo che non c’è più. Riflessioni da vecchio… Forza ragazzi, ritornate a sognare.
Bellissimi questi racconti, mi sarebbe piaciuto partecipare alla reunion…
E prima o poi andrò a Gena alta, selvaggi Monti del Sole!