Racconto

Età pre-alpina, 7 anni e mezzo

testo e foto di Sara Invernizzi  / Bergamo

Introzzo e le stalle da cui si vedono le stelle
05/08/2019
3 min
Io e mio fratello di quattro anni avevamo passato un giugno infernale tra pertosse e orecchioni. Ricordo una notte di febbricitanti allucinazioni, di sogni angoscianti di barche ondeggianti in mari cupi di tempesta.

Dalla notizia della nostra sofferenza venne la generosa proposta di R.R., un frate salesiano, di ospitarci nella sua casa in Valvarrone, dove l’aria fine ci avrebbe certamente ristorati e portati alla guarigione.
Tra le proposte terapeutiche del soggiorno c’era anche la possibilità di fare ingenti scorpacciate di miele di castagno. Fu infatti nella cantina adibita a locale di smielatura che assaggiai per la prima volta la cera d’api grondante miele. Come la cicca da masticare più gustosa io e il mio fratellino ce la gustavamo aromatizzandola con foglie di menta rubate dai vasi di qualche signora.
Altra prescrizione medica ai fini della nostra guarigione erano anche le passeggiate in montagna. La sorella di mia madre, che all’epoca stava terminando gli studi di Scienze naturali, per farci allenare le corte e infantili gambette, ci portò a fare una scampagnata fuori dal paese. Il muretto che delimitava gli orti era costruito a secco, con l’utilizzo della pietra metapelitica scura che caratterizza la valle. Tra gli interstizi delle pietre si era venuto a creare un “paesaggio minimo”, dove flora rupicola, insetti e rettili assorbivano il calore accumulato dalle pietre scure, silenti nel sole da tempo immemorabile.

Inizialmente furono degli insetti rossi e neri a colpire la nostra attenzione e stimolare la fantasia. Rosso e nero per noi bambini non poteva che essere un segno del demonio e l’inquietudine iniziò a possederci. Nella mia memoria gli insetti erano tantissimi, un brulichio tra le pietre e il terrore che potessero aggredirci e divorarci vivi era troppo forte. Mio fratello si mise a piangere e a nulla valsero i tentativi di mia zia di riportarci alla razionalità, di spiegarci che quei colori non erano certo un segno che il Diavolo era venuto per nuocerci, ma una difesa improntata dalla genetica di quegli insetti, che proprio dalla tinta vivida traevano la possibilità di sopravvivenza, spaventando i nemici.
Ma la Natura volle mettere a dura prova la scienza e scoraggiare noi due allievi, che tentavamo di farci coraggio, di allontanare le superstizioni e di comprendere gli oscuri ingranaggi dell’Universo. Sul muretto ci osservava con il suo occhio giallo, il pulsante gozzo azzurro cielo, un ramarro color smeraldo. Al nostro sopraggiungere schizzò rapido come un fulmine verde in uno degli anfratti del muretto. Ma noi l’avevamo visto.

Il drago, il Diavolo, di cui tutti gli insetti neri e rossi altro non erano i seguaci, una funesta anticipazione. Piangendo e urlando piantammo in asso mia zia che, al contrario di noi, di quella fugace apparizione era entusiasta, tornammo a rotta di collo verso il centro di Introzzo, tra gli alti muri, le strette vie e le infinite scale. Nella contrafforte sicura del grande agglomerato rurale di mezza costa, sulle pendici del Monte Legnone.

Sara Invernizzi

Sara Invernizzi

Tra anfratti rocciosi, borghi di crinale e nuove conurbazioni dell’arco orobico, cerco di “leggere” il territorio come se fosse un palinsesto, ricco di stratificazioni di narrazioni. Dai sentieri che percorro e dalle storie antiche, traggo ispirazione per nuove riscritture.


Il mio blog | Sono blogger di Altitudini da più di un anno. E' il luogo dove lascio depositare le storie a cui tengo maggiormente, come preziose concrezioni nelle profondità di una grotta e, come accade nelle caverne, anche quando mi perdo tra le storie di Altitudini sono felice.
Link al blog

1 commenti:

  1. Carla ha detto:

    Grazie per questo racconto.Sicuramente ogni ricordo di storie vissute è come un pezzo di lastricato che va a comporre la strada della nostra vita .❤️

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Decidiamo di andare a fare un giro per le campagne sperdute all’interno di un... Decidiamo di andare a fare un giro per le campagne sperdute all’interno di un paese. Questi posti non li abbiamo mai visti prima. Girando...

Anna Sisu, docente e ricercatrice universitaria, seduta alla scrivania del suo ufficio davanti al... Anna Sisu, docente e ricercatrice universitaria, seduta alla scrivania del suo ufficio davanti al pc e isolata dal brusio proveniente dal corridoio grazie a...

Un lungo trail da percorrere con una mountain bike o con una gravel attraverso... Un lungo trail da percorrere con una mountain bike o con una gravel attraverso le Prealpi Trevigiane ...

Il fuoco di abete rosso. Il fumo blu si snoda serpeggiando basso nella cattedrale... Il fuoco di abete rosso. Il fumo blu si snoda serpeggiando basso nella cattedrale vegetale. Quiete ombrosa, muta, come i passi sugli aghi dei...

Sabato 21 aprile alle ore 17.00 in piazza ad Arco (TN), sul palco di... Sabato 21 aprile alle ore 17.00 in piazza ad Arco (TN), sul palco di Adventure Awards Days, il festival internazionale dell’avventura e dell’esplorazione, si...

"Solo la natura era, sopra ogni cosa, davvero padrona. E questo era il monito... "Solo la natura era, sopra ogni cosa, davvero padrona. E questo era il monito ma ora abitiamo un mondo diverso e abbiamo perduto le...

Kyyyma. Polmoni incerti liberano il fiato caldo. Orooos. Il nome del suo mondo. Le... Kyyyma. Polmoni incerti liberano il fiato caldo. Orooos. Il nome del suo mondo. Le onde millenarie ai piedi del monte riecheggiano risacche tra gli...

Le vette del crinale Parmense rappresentano rifugi di pace e di riflessione, aiutando il... Le vette del crinale Parmense rappresentano rifugi di pace e di riflessione, aiutando il mio essere ad ascoltarsi. Ho bisogno di ascoltarmi, ne sento...

Ti siedi sulla panchina al limitare del bosco e volgi lo sguardo verso la... Ti siedi sulla panchina al limitare del bosco e volgi lo sguardo verso la vetta. Il bastone riposa accanto al tuo zaino, vecchio e...

Siamo ai piedi della parete sud ovest del Cornone di Blumone, lungo l’Alta Via... Siamo ai piedi della parete sud ovest del Cornone di Blumone, lungo l’Alta Via dell’Adamello, zona aspra e pietrosa, piena di fascino e di...