Anni circolari

testo e foto di Federico Balzan

23/11/2017
4 min

Piove fitto e rivoli d’acqua iniziano a scorrere giù per lo spigolo di calcare del Sass Lonc, un’anima di circa duecentocinquanta milioni di anni, un profilo di dieci, lo zoccolo alla base lisciato dai ghiacci ventimila anni fa. E poi una grande frana staccata lì sulla nicchia in alto ai tempi del Medioevo, un chiodo arrugginito piantato negli anni quaranta del secolo scorso, un friend di una cordata polacca rimasto incastrato alcune estati fa, due mani dentro la fessura, ora.
Lisa ha ventidue anni e sale con le braccia protese verso l’alto, le corde tese da Luca che è rannicchiato in sosta trenta metri sopra. L’acqua fluisce dall’alto lungo l’apertura delle maniche della giacca impermeabile e già la bagna tutta.
«Come va?» chiede Luca con tutta la voce che può. E intanto tiene due mani sulle corde ma vorrebbe mettere al riparo la GoPro ancora agganciata al casco.
«Vaffanculo!» urla Lisa. Ma ride. Con un riso di pelle giovane che, nossignori, non le procura alcuna ruga sul volto. Tasta appigli sdrucciolevoli e non ha tempo di ricambiare lo sguardo del profilo seghettato del costone del Bances, un’utopia in equilibrio per chissà quanto tempo ancora. Non manca molto alla cima, e poi si scenderà il ghiaione dall’altra parte, verso il paese di confine. Le difficoltà sono modeste, è solo un gioco e nulla più.

Il libro di cima, sbrecciato e quasi illeggibile, riporta che un’altra Lisa passò di qua, settant’anni fa, nell’estate del 1947. Con lei c’era Arturo, le pedule ai piedi e i canapi tra le mani. Entrambi ventenni, erano però leggermente vecchi di guerra.
«Come va?» chiede Arturo appeso alle scaglie dello spigolo.
«C’è mica una cengia d’erba su questa parete?»
«A che ti serve?»
«A fare l’amore con te».
Arturo sorride. «Non aspettiamo la cima?»
Lisa sorride a sua volta, ma sta già guardando il costone del Bances e le sue merlature corrugate, irte verso il cielo, percorse dentro e fuori dalla brezza del tardo pomeriggio.

Logo Blogger Contest2017_300x175
Lisa ha ventidue anni e sale con le braccia protese verso l’alto, le corde tese da Luca che è rannicchiato in sosta trenta metri sopra.
Sebbene l’espressione “essere liberi di sbagliare” ispiri di primo acchito considerazioni positive, in realtà questa libertà può condurre anche ad esiti nefasti.
Sebbene l’espressione “essere liberi di sbagliare” ispiri di primo acchito considerazioni positive, in realtà questa libertà può condurre anche ad esiti nefasti.

Piove ancora, ora leggermente. Luca recupera le corde per l’ultima volta, le matasse colorate aumentano e gli danno misura di lei che s’avvicina. Eccoli in vetta.
«Dal Sass Lonc si capisce New York, ma da New York non si capisce il Sass Lonc» dice Lisa con la calma e lo sguardo teatrale di un Corto Maltese fuor d’acqua, gli occhi socchiusi a guardare il panorama annuvolato attorno.
«L’hai copiata da Bertolt Brecht?»
«Scemo, lo diceva sempre mia bisnonna Lisa».

Dice questo e poi se ne resta così, in piedi sulla pietra bagnata come un pane inzuppato, senza sapere bene cosa intendesse la bisnonna, passata di là molti anni prima, da pioniere dell’arrampicata. Se fosse metafora di un punto di vista periferico che vede meglio il centro, di sguardi non convenzionali, oppure di rapporti insondabili tra passato e futuro, che ancora non sappiamo se stiamo reinterpretando o rinnovando, azzeccando o sbagliando.

Prima di scendere a piedi, Lisa raccatta velocemente tutto il materiale alpinistico e getta un ultimo sguardo giù, lungo la parete appena percorsa. Lì nel mezzo, un po’ verso destra, che se ci fosse il sole del tramonto ne sarebbe baciata, c’è una cengia erbosa piena di macchie bianche che da qui non si distinguono, e Lisa rimane incerta se siano pietre immobili o asfodeli che ondeggiano al vento.

Federico Balzan

Sono di Belluno. Mi piacciono le cose semplici da fare in natura, con pochi mezzi e senza troppe pretese.


Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Doveva essere una semplice passeggiata alla ricerca di un posto dove camminare evitando le... Doveva essere una semplice passeggiata alla ricerca di un posto dove camminare evitando le piste, invece è stata una bella escursione densa di storia...

Mi sono accorta che le montagne su Torino erano vicinissime, per la prima volta,... Mi sono accorta che le montagne su Torino erano vicinissime, per la prima volta, aspettando il mio relatore di tesi al quinto piano di...

Solo le montagne intorno erano rimaste immutate a guardia della valle d'Ampezzo. Gli abitanti di... Solo le montagne intorno erano rimaste immutate a guardia della valle d'Ampezzo. Gli abitanti di Cortina attendevano, sentendosi abbandonati e soli, così come i soldati...

«Era il 1963, mese di luglio», inizia così in una piovosa serata d’autunno il... «Era il 1963, mese di luglio», inizia così in una piovosa serata d’autunno il racconto di mio padre che riguarda un luogo da noi...

Perché spararsi 1000 km andata e ritorno? Con al seguito moroso, amiche, bambino e... Perché spararsi 1000 km andata e ritorno? Con al seguito moroso, amiche, bambino e cane? Primo: sono in missione per altitudini che mi ha assegnato il...

La vita alpinistica di Rosa Morotti è intessuta di legami di sangue e di... La vita alpinistica di Rosa Morotti è intessuta di legami di sangue e di affetto, magici e indistruttibili anche quando la morte ti porta...

Un viaggio narrativo lungo e tortuoso come le strade per i passi appenninici, ma... Un viaggio narrativo lungo e tortuoso come le strade per i passi appenninici, ma con ottime vedute. Opera prima di Elisa Veronesi, narra l’interazione...

Io si, e credo anche tu. Eravamo più giovani e un po’ più coglioni... Io si, e credo anche tu. Eravamo più giovani e un po’ più coglioni a pensare di voler sciare lì a gennaio. Eravamo anche...

Manolo ha settanta e più anni e la sua vita è un’avventura. Il suo... Manolo ha settanta e più anni e la sua vita è un’avventura. Il suo non è un soprannome. Suo padre, ingegnere, andò in Argentina...

Da pochi giorni l'alpinismo è patrimonio della umanità, ma non mancano i distinguo. A... Da pochi giorni l'alpinismo è patrimonio della umanità, ma non mancano i distinguo. A contributo dell'immagine culturale dell’alpinismo proponiamo il saggio di Samivel "L’enigma...