Mai da soli

Solo quando fu ora mi accorsi di lei, immediatamente. Diversa da tutte. Pareva camminasse a mezz’aria...

testo e foto di Pieranna Casanova  / Sospirolo (BL)

Storie di un fuoco ormai spento a Gena Alta
10/11/2017
4 min

“Non assomigliano veramente a torri, non a castelli né a chiese in rovina, ma solo a se stesse, così come sono, con le frane bianche, le fessure, le cenge ghiaiose, gli spigoli senza fine a strapiombo piegati fuori nel vuoto”.
(da “Bàrnabo delle montagne” di Dino Buzzati)

Solo quando fu ora mi accorsi di lei, immediatamente. Diversa da tutte. Pareva camminasse a mezz’aria, ma non passava inosservata nemmeno agli occhi di chi non la guardava. Bella da morire, da morire come solo le anime belle ti costringono a fare. Era vita, fuoco che corre, cielo, sole che brucia, urla di vento che rischiara e risata di gola.
La incontrai la prima volta ferma a pensare alla sponda del lago. L’autunno nasceva allora da sotto le foglie. Ci parlammo appena: non mi fidavo di lei e tenni le distanze, con prudenza.
Ben presto la rividi: sapeva che non avrei esitato a tornare. Lo feci di corsa quel giorno, in solitudine, lontano più che potevo da quel letto dove mio padre si stava spegnendo.

“Poco” (quanto poco?).
“Poco” (ma poco quanto?).
“Settimane”.

Mio figlio fissò le mani infilate nelle tasche del camice bianco, poi attraversò lentamente il corridoio della sala d’aspetto, si appoggiò alla colonna e pianse profondamente, ma per poco. È sempre troppo poco il tempo per dirsi addio.
Non tardò ad arrivare la fine, e con essa il profumo di pino che fu la sua ultima culla.
Non avevo mai visto la morte così da vicino. Era odiosa, inguardabile, puzzava di alcol, ma anche dei funghi che gli lasciavamo odorosi di bosco sul suo comodino.

Logo Blogger Contest2017_300x175
Non avevo mai visto la morte così da vicino. Era odiosa, inguardabile, puzzava di alcol, ma anche dei funghi.
Dal paese abbandonato di Gena Alta verso il Forcelón dele Mughe (Monti del Sole). La Val Ferùch con le Covolère illuminate (Monti del Sole).
Dal paese abbandonato di Gena Alta verso il Forcelón dele Mughe (Monti del Sole). La Val Ferùch con le Covolère illuminate (Monti del Sole).

“Dopo una vita dedicata alla famiglia e al lavoro” (non ci sei più).
“Lascia un caro ricordo” (le tue mani non potranno girare ancora le pagine di Buzzati che recitavi a memoria).

Tornai presto al lago – le chiesi io di venire con me, era ammaliante! –  e insieme salimmo lassù, nella casa dov’era nato mio padre, al lembo di un freddo pianoro spinto contro le creste di roccia.
Tutt’intorno pietraia e relitti dell’antico borgo abbandonato da quasi un secolo. Nelle travi annerite dal fuoco l’odio cieco della guerra aveva marchiato la storia. L’obbrobrio delle armi era ben segnato, con sangue di uomini e di bestie, nel selciato che un tempo le vacche pestavano per abbeverarsi alla fontana.

“È pericoloso andarci” (la paura non ti aveva mai abbandonato).
“Mi fai stare in pensiero” (quanto bene mi volevi!).

Mi hai tenuto nascosto però che ai bordi del cielo l’incanto delle Montagne di Sole era accecante, filtrava l’oro più puro e lasciava a terra una bellezza diamantata.
Fu allora e lassù che cominciai a volerle bene e non smisi più di seguirla. Eravamo insieme a inerpicarci di striscio sulle erbe secche e cerose delle pale, con l’odore di terra tra le dita per scappare ai dirupi. Insieme anche a calarci con un tuffo nel cuore nelle forre buie dove l’acqua sbatte ghiacciata anche d’estate.
Lungo tracce di mughi piegati, in alto dove ormai non passava nessuno, dove un tempo mi era proibito salire.
La prima volta fu struggente. Stretti ad una corda – io con il vuoto ai miei piedi – guardavamo di sotto i tetti sventrati del paese che non c’è più e non credevo ai miei occhi.

“Posti selvaggi, mai da soli!” (più pericolosi delle vertigini rinchiuse nell’animo?).
“Non uscire dai sentieri” (ti ho già perso, per sempre).
“Potresti cadere” (non mi hai insegnato come si muore?).

Mio padre se n’era andato ed io avevo iniziato ad amare fortemente la vita.

“Adesso Bàrnabo non ha più paura” (Dino Buzzati)

Pieranna Casanova

Pieranna Casanova

Abito alle pendici delle montagne che chiudono la solitaria Val del Mis (Dolomiti Bellunesi), luogo di origine della mia famiglia, che non finirò mai di frequentare e di scoprire nella sua storia e nei suoi ambienti naturali.


Il mio blog | Alpinismi.com contiene qualcuno dei miei scritti, altri si trovano su Altitudini.it e su Facebook, oltre che sulla carta stampata di quotidiani, riviste e libri, con lo scopo di condividere la bellezza dei luoghi in cui vivo.
Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Il destinatario sulla busta ero indubbiamente io, anche l’indirizzo corrispondeva, nonostante il civico sbagliato... Il destinatario sulla busta ero indubbiamente io, anche l’indirizzo corrispondeva, nonostante il civico sbagliato (io abito al 59). ...

Mi mordo il polpastrello dell'indice della mano sinistra, ma non sento niente. È così... Mi mordo il polpastrello dell'indice della mano sinistra, ma non sento niente. È così da un mese, ha preso troppo freddo. Volevo fare un ultimo...

Essa aveva scelto questi luoghi perché ricoperti dai ghiacci perenni e da manti di... Essa aveva scelto questi luoghi perché ricoperti dai ghiacci perenni e da manti di soffice neve. La montagna si ergeva imponente fra le vette...

Era solo un piccolo volatile indifeso quando arrivò. Attirato con astuzia da uno specchio... Era solo un piccolo volatile indifeso quando arrivò. Attirato con astuzia da uno specchio per allodole, non gli pareva vero poter planare e adagiarsi...

"Il mondo ha una speranza e la speranza è in mano a questo nugolo... "Il mondo ha una speranza e la speranza è in mano a questo nugolo di ragazzini che vivono in sintonia alla natura sempre più...

Colpiva la mia essenza lasciandomi inerme oggetto del vento, chiedendomi quante altre pelli prima... Colpiva la mia essenza lasciandomi inerme oggetto del vento, chiedendomi quante altre pelli prima di infrangersi sulla mia erano state scoglio per quell’effluvio. ...

C’è stato un periodo in cui ad un gruppo di amici accaddero degli eventi... C’è stato un periodo in cui ad un gruppo di amici accaddero degli eventi particolari, momenti che... ...

"Mi fermo ad osservare e vedo questa femmina di Huemul che mi osserva ma... "Mi fermo ad osservare e vedo questa femmina di Huemul che mi osserva ma non fugge continuando a brucare l’erba tra un gioco di...

Voglio credere che finché ci saranno le pernici, fintanto che riuscirò a scorgerle o... Voglio credere che finché ci saranno le pernici, fintanto che riuscirò a scorgerle o ascoltarne il gelido canto, non tutto sarà perduto. ...

"Poi si svegliò. Là fuori, nella luce dell’alba, tirava un vento caldo. Si chiese... "Poi si svegliò. Là fuori, nella luce dell’alba, tirava un vento caldo. Si chiese come sarebbe stato il domani." ...