Cosa significa amare la montagna?
Amare la montagna non coincide sempre con il volergli bene. Io l’ho maledetta tante volte, lavorando al freddo o quando, durante le arrampicate, pensavo di non farcela. È come il rapporto con la famiglia, a volte si litiga ma si continua a farne parte. L’amore per la montagna non è solo la vacanza dove va sempre tutto bene. L’innamoramento dura quindici giorni poi passa. Se il rapporto è vero, allora può durare e ciò significa prendere il bello e il brutto della relazione. E questo si chiama amore, che richiede tempo e conoscenza.
Cosa ti affascina della montagna?
Sono attirato dalla montagna perché è una parentesi dove non esistono delle regole. Ognuno è padrone di sé stesso. Io ricerco l’anarchia, non ne posso fare a meno. Non trovo altri spazi dove sentirmi libero di muovermi. La montagna mi permette di essere padrone delle mie paure e anche di pagare per le mie scelte.
Eppure, l’essere umano cerca sempre delle sicurezze, non credi?
L’uomo vuole avere l’assoluto controllo della sicurezza della propria vita e della vita altrui. In montagna non esiste questo. Si può vivere la montagna senza avere la badante, il carabiniere o lo Stato che impone delle regole per preservarti. Lì, sei veramente padrone di te stesso nel bene e nel male. E se sbagli sei fuori.
Hai mai pensato di esplorare altri luoghi fuori dalle montagne di casa?
Qui mi muovo in terreni di cui i turisti non conoscono nemmeno il nome. Sono affascinato dall’esplorazione ma preferisco continuare a ricercare posti inediti e solitari nelle mie valli.
Per questo tuo modo di pensare e di vivere la montagna non ti senti diverso rispetto ad altri alpinisti?
Ci sono animali che vengono protetti perché si stanno estinguendo. Io mi sento una di quelle specie. Faccio parte di quelle persone che cercano di portare avanti una cultura della montagna che sta scomparendo.
Ha qualche rimpianto?
Rimpiango solo di non aver vissuto la montagna ai tempi di mio nonno e dei valligiani di una volta, cioè in spazi immensi e inesplorati. Però poi mi consolo pensando che a quei tempi avrei di sicuro passato tutti i giorni a rastrellare il prato e non certo ad arrampicare.
Devo dire che hai un legame molto solido con la tua terra.
Sì, è vero. Credo che quando hai le radici ben inglobate in un sasso non le puoi più togliere e impiantare in un altro terreno. Sono cose che ti differenziano rispetto a tutti gli altri. L’appartenenza ti rende unico. Sei come un albero secolare che non si può spostare.