Racconto

Il sentiero dell’anima

testo e foto di Tommaso Palo  / Cicciano (NA)

Cima tempestosa del Vesuvio vista dal Parco Regionale del Partenio
01/01/2019
4 min
logo blogger contest2018_ita_senza feccia
Quanto dura un istante? Le otto ore di quella notte piovosa mi stavano per lasciare. Le nuvole diradate mi permettevano di lanciare lo sguardo verso l'universo.

Quella notte, la mia corsa in montagna, cominciò percorrendo il sentiero che costeggia un torrente. Le sue acque erano turbolente, per le copiose piogge dei giorni precedenti. Il rumore era forte e lasciava bene intuire la sua portata e la sua potenza. Bisognava attraversarlo più volte per poter procedere verso l’alta via.
Quel sentiero mi avrebbe portato in un’ora o poco più, ad una radura incastonata tra le montagne. Il sentiero attraversa un canalone naturale, formatosi nei millenni, probabilmente grazie allo scorrere del fiume tra le montagne. La notte era molto buia, il cielo nuvoloso e senza la luna. In lontananza si udiva l’abbaiare di cani che facevano da guardia ai recinti di animali.

La pioggia, seppur di lieve entità, cominciava dopo ore a farsi sentire addosso. Il freddo umido entrava nelle ossa. Dopo circa due chilometri, mi resi conto che il terzo guado del fiume, sarebbe stato impossibile praticarlo per la mancanza di una pensilina in legno. Bagnarsi fino alle ginocchia o rischiare di farsi trasportare delle acque fredde, sarebbe stata una vera follia.
Si torna indietro, decisi di variare il percorso. La decisione fu saggia, ma non mi consentì di realizzare per intero il viaggio ad anello sulle alte vie delle mie montagne. Passarono in fretta alcune ore, ero su un altro sentiero, più lungo ma più sicuro. La pioggia lasciò spazio ad un leggero vento che fece diventare la notte meno buia, spazzando via qualche nuvola.

L’intensa luce della stella Sirio aveva viaggiato per otto anni, attraversando l’oscurità profonda dello spazio vuoto. Ardente penetrava i miei occhi, e seguiva da lontano l’uomo che sono, come a far guardia al mio percorso dell’anima.
La mia amata era distesa sulla terra, ricoperta di erba, foglie ed alberi. Le linee sinuose del suo corpo apparivano ancora scure. L’uomo è fatto delle sue scelte ed io, lontano dal vivere frenetico, andavo per le mie terre, desolate di uomini e donne.
Viaggiavo tra alberi centenari e fango di quella notte che aveva pianto.

Cercavo occhi brillanti come stelle, nascosti sotto tappeti umidi del bosco, tra tronchi e radici. Le gocce d’acqua scivolavano sulle foglie e saltando giù, impregnavano la terra. Un ticchettio scandiva il ritmo della notte. Il passo diventò veloce, attraversai una radura, lasciando alle spalle un antico e bellissimo abbeveratoio. Sulla destra, scendendo verso gli alberi, si faceva strada un rigagnolo di acqua che scavava il terreno e bagnava i piedi agli abitanti alti ed immobili della foresta.
Attraversavo boschi. Lo facevo di corsa, ascoltando il cuore, seguendo le tracce lasciate da uomini o animali, che nei secoli avevano solcato il terreno. Correre per me è accarezzare amorevolmente la mia Donna. Viverla. La luce bianca si staglia nel cielo.

E’ l’alba.
Il colore del corpo della mia Donna diventò più chiaro e lungo il sentiero, girandomi verso est, la osservavo e guardavo lontano, oltre i monti, oltre la sottile veste che la protegge dal buio e dal freddo universo. Chiusi gli occhi e con l’anima, camminavo e correvo, poi mi voltai ancora, aprii gli occhi e in un istante la sua veste divenne rossa come il fuoco che arde nel suo cuore.
Arrivò così, da lontano, in un solo attimo a riscaldare profondamente il mio gelido corpo.
La chiamano aurora, brucia l’orizzonte e infiamma il nuovo giorno che nasce dalla profondità della notte. Ho attraversato il tempo, ho percorso lo spazio e in un solo battito di ali, mi sono ritrovato immerso in quella Donna, la natura che mi ha donato tutto se stessa.

Di notte sulle mie montagne, mi chiedo spesso quanto possa durare un istante. La sensazione di immersione totale mi permette di assaporare il fascino del tempo, dalla posizione privilegiata della mia anima.
Beh! Un attimo lassù può durare un solo secondo oppure tutto il tempo dell’umana esistenza.

  • La valle del Partenio
  • L’aurora vista dalla Foresta Regionale di Roccarainola
Tommaso Palo

Tommaso Palo

Ho 40 anni, di professione informatico. Da qualche anno ho intrapreso un percorso agonistico di corsa in montagna, per poi rendermi conto che quello che vivevo lassù, andava ben oltre lo sport. Il viaggio che ho intrapreso rappresenta il mio percorso dell'anima tra cielo e terra.


Il mio blog | Il mio blog www.tommasopalo.it è la rappresentazione delle mie emozioni (“attimi di natura”) nel personale viaggio che ho intrapreso dentro e fuori di me.
Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Da principio voglio far uscire i luoghi di questa storia dall’indeterminato. Sono valli con... Da principio voglio far uscire i luoghi di questa storia dall’indeterminato. Sono valli con i loro nomi: la piccola Valle e il Ponte della...

Dopo 25 anni di alpinismo e di sci estremo, Anselmo sente il bisogno di... Dopo 25 anni di alpinismo e di sci estremo, Anselmo sente il bisogno di vivere qualcosa di diverso. Nasce così l'amore per i grandi...

Un sottile muro di lamiera è il confine che separa due universi opposti. Dentro,... Un sottile muro di lamiera è il confine che separa due universi opposti. Dentro, l’angoscia si alterna senza sosta al dolore mentre l’anima si...

La salita nel manto bianco. La bellezza della passione della montagna si fonde con... La salita nel manto bianco. La bellezza della passione della montagna si fonde con la fotografia. ...

Un sentiero, un incontro e un ponte tra passato e futuro. ... Un sentiero, un incontro e un ponte tra passato e futuro. ...

Tra Venezia e le montagne dell’Altopiano dei Sette Comuni si dipana il racconto di... Tra Venezia e le montagne dell’Altopiano dei Sette Comuni si dipana il racconto di Andrea Nicolussi Golo. Protagoniste sono tre donne: la giovane pittrice...

"E’ l’unico luogo in cui ci sia il silenzio, il vuoto, dura alcuni istanti... "E’ l’unico luogo in cui ci sia il silenzio, il vuoto, dura alcuni istanti dicono. Non si trova una soluzione meno drastica. Non esistono...

Avevo sentito nominare più volte la Cresta del Soldato, mi avevano detto in molti:... Avevo sentito nominare più volte la Cresta del Soldato, mi avevano detto in molti: «Percorrerla integralmente in giornata è difficile, troppo lunga! La seconda...

Il sentiero non esisteva sempre, c’era solo una volta l’anno e quando esisteva era... Il sentiero non esisteva sempre, c’era solo una volta l’anno e quando esisteva era una specie di festa. Durante la festa c’era una gara. Si...

Viola andava per i nove anni, era magra e curva, aveva arti nodosi, duri... Viola andava per i nove anni, era magra e curva, aveva arti nodosi, duri ma ancora piuttosto agili, e dal reticolato di capillari erano...