Un monte? Meno di 600 metri. Ma il versante a Nord-Est è vertiginoso. È segnata una data: 1984. Il Sifar è stato dismesso nel ‘66. Il Colonnello OMISSIS è stato rinvenuto suicida due anni dopo. Il cadavere di un agente del Kor Risik non è mai stato ritrovato ai piedi della ripa della Tagliola. I cristalli di idrossiapatite delle sue ossa smarriti tra valanghe di scheletri calcarei nella pianura corallina sotto il mare. Il 1966 è un anno zero. Luna 9 atterra sull’Oceano delle Tempeste. Diluvi sommergono le città della penisola italica.
Anche il 1984 è un anno zero. Un cacciatore uccide l’ultima tigre di Giava. Due milioni di persone partecipano ai funerali di Enrico Berlinguer. Il monte sulla carta è un labirinto artesiano. Per rubare quella mappa un funzionario del Mukhabarat ha bruciato la sua copertura. Inutilmente. Nel 2050 la Malesia sarà quasi completamente sommersa. L’Egitto, dopo la sconfitta nella Guerra del Nilo contro l’Etiopia, sarà un deserto senz’acqua. Cosa cercano i servizi di due paesi condannati nel criptoacquedotto romano dentro il Monte?
La radio scandisce nel bunker: “sulla funzione delle installazioni militari esistenti sul Monte OMISSIS e sulla sicurezza della popolazione si dà ampia assicurazione che trattasi di installazioni dalle quali non può derivare alcun pericolo per la sicurezza e la salute dei cittadini”. È il Ministro della Difesa Spadolini in risposta all’interrogazione parlamentare del 26/1/1984. I tre uomini che hanno segnato notazioni e foto su quella mappa sono in carcere da dodici giorni. L’accusa è tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Nessuno ha mai visto le installazioni.
L’uomo stringe il guinzaglio dell’animale. Un tic. Sembra un cane. La pelle accartocciata dalla mano ripete il suono di un meccanismo programmato. Inamovibile come una falesia la bestia avvera l’arte del Principe. Raggi catodici si frangono su schermi al fosforo. La pelle vuota di un serpente fluorescente nell’angolo del Trinitron mostra la morte del paziente zero dell’epidemia di AIDS. Non è la verità. Le linee nere segnano la paura. Missili nucleari. Virus pandemici, enucleandi politici rieducati alla controrivoluzione, mute di animali geneticamente modificati per predare nicchie ideologiche, banche dati di intercettazioni ambientali SIGINT.
La Fonte che non si esaurisce. Le curve sulla mappa sono un’impronta digitale di signal intelligences impresse sulla terra dall’attrito di icone antropofaghe. Dentro la terra lo stillicidio incide vene al ritmo delle maree della Tetide. È il tempo dell’erosione. Cosa c’è sotto?