Nella nebbia

testo e foto di Gabriele Fulco  / Palermo

29/11/2017
4 min

“No Lupo, dai, torna indietro…”

Al paese l’avevano battezzato Lupo, quando un giorno apparve ancora cucciolo in piazza San Domenico, col pelo nero tutto arruffato. Nessuno aveva idea di come ci fosse arrivato. Chissà, forse era stato portato in alpeggio perché imparasse il lavoro di pastore e ribellandosi a quel destino era fuggito via. Sta di fatto che la figura di questo cane, oramai era diventata familiare agli abitanti. Crescendo peraltro, aveva sviluppato negli anni una particolare inclinazione all’avventura. Spesso di giorno si vedeva errare fuori dal borgo tra i campi coltivati oppure capitava di incontrarlo lungo le strade asfaltate come una sentinella in perlustrazione.

Sotto un tiepido sole, accettai la sua compagnia. Dopo tutto non era mica la prima volta che mi seguiva nelle mie solitarie passeggiate. Di mattino presto era piacevole percorrere l’antica mulattiera che si annodava alta fino al monte San Michele. Alle spalle lasciavo rumori molesti, presenze umane e cellulare. Sospeso fra terra e cielo, era impossibile non ricordare che questo luogo fosse stato teatro della “Grande Guerra”. Durante la salita, infatti, resti e testimonianze del passato affioravano dal verde smeraldino della vegetazione. Trincee scavate nella terra, torrette d’avvistamento, ricoveri muscosi, cippi di pietra, piccole croci arrugginite, allargavano la geografia della storia dove soldati in divisa e cruenti scontri prendevano vita popolando quel paesaggio “mentale”. Allora facevo una sosta e seduto a gambe incrociate tiravo fuori dallo zaino un quaderno, su cui scribacchiavo i miei pensieri.

Logo Blogger Contest2017_300x175
All’improvviso, una coltre bianca si alzò dal nulla e in pochi secondi la temperatura già fresca si fece ancor più pungente.
gabriele fulco_bc17_02

Arrivato in vetta, il mio sguardo si distendeva alla massima profondità, abbracciando la città di Monfalcone e la laguna di Grado, nelle giornate più limpide riuscivo perfino a scorgere l’estremità nord-occidentale della penisola istriana di punta Salvatore stagliarsi sull’orizzonte. Intanto Lupo se ne stava immerso tra le foglie autunnali ai piedi di un albero. All’improvviso, una coltre bianca si alzò dal nulla e in pochi secondi la temperatura già fresca si fece ancor più pungente. L’aria sembrava essersi solidificata e agitando le braccia mi sentivo fluttuare in uno spazio senza colori. Col passare delle ore però la situazione peggiorava, era meglio scendere a valle senza perdere altro tempo. Peccato che tutt’attorno vedessi soltanto un compatto muro pallido sbarrarmi la via.

“Smettila di abbaiare. Non è il momento di giocare a nascondino!”, gridai con rimprovero al cane. Certo, non era facile orientarsi, la nebbia aveva inghiottito ogni cosa e tastando con un bastone la terra umida, mi sforzavo di ritrovare il sentiero. Infine esclamai: “Ah, ecco! Ho trovato la pista!”. Ma senza rendermene conto, come in un infinito girotondo, tornavo sempre allo stesso punto.

Dopo mille tentativi ero un po’ scoraggiato, e devo ammettere che incominciavo ad avvertire una certa ansia. Sicché, intirizzito dal freddo e col fiato corto, chinai il capo: “Ok Lupo, sarò pur libero di sbagliare no? Adesso però riportami a casa”.

Nell’incerto marciare, non capivo attraverso quali tortuosi sentieri, forme vaghe e ondulati boschi mi stesse guidando, tuttavia camminando al suo fianco, la sensazione di fiducia aumentava ad ogni passo. Finché, dopo aver superato un ponticello di legno, spuntammo sulla strada principale d’accesso al paese. Era ormai tardo pomeriggio e le luci gialle dei lampioni balenavano con scenografica intermittenza.

Mentre lo accarezzavo tra le orecchie, il cane ricambiò scodinzolante con una calda leccata alla mano. Qualcosa dentro di me mi disse che avrei dovuto ringraziarlo, ma quando provai ad accarezzarlo una seconda volta, Lupo era già scomparso, lanciato verso una nuova avventura.

Gabriele Fulco

Gabriele Fulco

Sono un ramingo, amante dell'avventura e a tempo perso scrittore, nonché incallito giocatore di calcio e appassionato di bicicletta. Lavoro nel settore turistico-ricettivo e viaggiando ho la possibilità di conoscere il mondo.


Il mio blog | Non ho nessun blog e di solito non pubblico neanche sulla mia pagina facebook.
Link al blog

1 commenti:

  1. Sandra Scrimali Sandra Scrimali ha detto:

    bel racconto, e fortunato ad incontrare un cane scaltro: il mio si sarebbe accucciato paziente aspettando direttive

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Una storia di amicizia nella natura selvaggia della Tasmania, tra antiche foreste pluviali temperate,... Una storia di amicizia nella natura selvaggia della Tasmania, tra antiche foreste pluviali temperate, laghi alpini e altopiani. ...

Primascesa è il film di Leonardo Panizza al suo esordio come regista. Il film... Primascesa è il film di Leonardo Panizza al suo esordio come regista. Il film narra la prima ascesa di una delle ultime cime inviolate...

"Le nostre valli è ora che voltino pagina e che si aprano a questo... "Le nostre valli è ora che voltino pagina e che si aprano a questo stile. È ora che i retaggi mentali di un alpinismo...

Nel racconto di Loris De Barba, la prima ripetizione della discesa con gli sci... Nel racconto di Loris De Barba, la prima ripetizione della discesa con gli sci del versante nord-ovest della Piccola Civetta, compiuta per la prima...

Una valle, un lago, la montagna. Un sentiero che sale, a tratti ripido, Acqua... Una valle, un lago, la montagna. Un sentiero che sale, a tratti ripido, Acqua che scorre, Memorie conservate e custodite. Questa lo sfondo naturale...

"Mi fermo ad osservare e vedo questa femmina di Huemul che mi osserva ma... "Mi fermo ad osservare e vedo questa femmina di Huemul che mi osserva ma non fugge continuando a brucare l’erba tra un gioco di...

Perché scrivere di fiori montani? Perché sono creature viventi che riempiono di gioia lieve... Perché scrivere di fiori montani? Perché sono creature viventi che riempiono di gioia lieve e sensoriale sia l’atto del camminare, sia il buio stanco...

La centrale operativa ci aveva inviato per una rapina all’interno di una farmacia. L’autista della... La centrale operativa ci aveva inviato per una rapina all’interno di una farmacia. L’autista della Volante sembrava veleggiare su quel sentiero d’asfalto dove le luci...

«Tutte le volte che mi perdo ho un’avventura», così ci ha accolto in un... «Tutte le volte che mi perdo ho un’avventura», così ci ha accolto in un perfetto inglese Jaku “Kuba” Rybicki, un giovane rider polacco ospite...

Gocce di ghiaccio timidamente fioriscono sulla barba. Erano mesi che non passavo del tempo... Gocce di ghiaccio timidamente fioriscono sulla barba. Erano mesi che non passavo del tempo seduto in intimità su una montagna accompagnato dalla consapevolezza di...