Saggio

Contro la vacuità dell’andare per monti

Trattare superficialmente la “filosofia” dell’andare per monti è il modo migliore per decretarne l'inutilità.

testo di Giorgio Madinelli  / Azzano Decimo (PN)

Particolare della cima del Crozzon, opera di Stefano Lovison
16/01/2019
1 min

Odio la leggerezza in montagna, il divertimento nel senso dello spasso spensierato per distogliere la mente e il corpo dalle fatiche quotidiane.

Anche se sono contrario a questo atteggiamento non dico che non si debba esercitare. Sarebbe auspicabile però che questa modalità di vivere la montagna non incida sull’equilibrio ambientale. Non sopporto che in nome del divertimento si continui a costruire, fare strade, impianti di risalita, ferrate e altre infrastrutture. Ma tutto questo può suonare retorico, frasi dette e ridette.

Osservo con preoccupazione che l’informazione e la cultura in generale propende per veicolare il messaggio della leggerezza, dando sempre meno spazio alla visione filosofica dell’andare per monti. Eppure questa “filosofia” è sempre in qualche modo dichiarata da chi è appassionato di montagna. Chiunque vi dirà che c’è un qualcosa di profondo, di mistico, di spirituale nell’approccio coi monti. Anche queste, però, potrebbero sembrare voci retoriche.

Le pubblicazioni e i media in generale devono essere fruibili ad un largo pubblico il che vuol significare poco impegnative, capaci di parlare a tutti di niente.

Siamo bombardati da messaggi da ogni parte e non ci soffermiamo mai a rifletterci sopra. Tutto diventa, in questo modo, superficiale. So che è difficile fare una riflessione, soprattutto leggendo in rete e molti di voi si saranno già stancati di queste righe. È proprio questo che intendo: c’è una diffusa e irresponsabile frivolezza che guida questi nostri tempi. Le pubblicazioni e i media in generale devono essere fruibili ad un largo pubblico il che vuol significare poco impegnative con contenuti stereotipati, capaci di parlare a tutti di niente. I messaggi fuori dal coro, scomodi, non trovano spazio. Spesso gli argomenti di un certo peso umano e spirituale come la libertà, l’autodeterminazione, il naturalismo, la conoscenza di sé, la poetica e l’arte del gesto, la morte, i limiti fisici e psicologici vengono ammiccati superficialmente per dare un tono, come se fossero cose assodate e conosciute che non val la pena di approfondire. A volte, presentando le eccezioni di donne realizzate in montagna, si ottiene solo il risultato di perpetrare inconsapevolmente la discriminazione di genere.

Allo stesso modo trattare superficialmente la “filosofia” dell’andare per monti è il modo migliore per decretarne la vacuità. Non è così per Altitudini che cerca da anni, anche attraverso il Blogger Contest, il concorso per divulgatori di montagna, di stimolare l’espressione di concetti profondi in cui ancora molti di noi crediamo.

Trilogia di Stefano Lovison, da sinistra a destra: Notte in Val Fonda; Gusela della Val del Burt; Particolare della cima Grande di Lavaredo.
Giorgio Madinelli

Giorgio Madinelli

Sono un greppista, vado su dritto per dritto, non uso attrezzature.


Il mio blog | Greppisti è l'organo sociale della sezione friulana della Federazione Italiana Greppisti Anomali che tenta di disinformare per creare scompiglio nelle menti dei deboli, dei dubbiosi, dei mai contenti, dei cercatori di verità. Iscrizioni aperte per il 2019 (le donne sono socie onorarie).
Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Un salto nel passato con un piede nel presente. Una lettura piacevole che fa... Un salto nel passato con un piede nel presente. Una lettura piacevole che fa si un po’ sorridere ma contiene tanta saggezza. ...

Storto e serpeggiante contro ogni senso pratico, era posto in una valletta stretta ed... Storto e serpeggiante contro ogni senso pratico, era posto in una valletta stretta ed incassata, vicino alla neve, sotto la punta di una vetta...

Un anello cicloturistico di più giorni, dal format insolito, con dei chiari propositi sociali... Un anello cicloturistico di più giorni, dal format insolito, con dei chiari propositi sociali e culturali: partire e tornare a casa in bici. ...

Cammino con quel senso di lieve vertigine che si insinua nei pensieri e percorre... Cammino con quel senso di lieve vertigine che si insinua nei pensieri e percorre il corpo quando la visibilità si offusca. ...

Tornarono in valle, insieme, come una volta. Le gambe stanche ma soddisfatti. Davanti alla... Tornarono in valle, insieme, come una volta. Le gambe stanche ma soddisfatti. Davanti alla stazione, Eva si volse a guardarlo. E lo abbracciò, baciandolo...

Quante volte con gli amici, ricordando vecchie storie, abbiamo detto: «Sembra di riviverla ora!».... Quante volte con gli amici, ricordando vecchie storie, abbiamo detto: «Sembra di riviverla ora!». Questa è una di quelle storie. Per chi vive la montagna,...

In valle io ci vengo perché mi piacciono i posti senza pretese, quelli che... In valle io ci vengo perché mi piacciono i posti senza pretese, quelli che sono esattamente così come li vedi, i luoghi che non...

Non facciamo un viaggio insieme da un po’». Quando Umberto pronuncia questa frase non... Non facciamo un viaggio insieme da un po’». Quando Umberto pronuncia questa frase non ha ancora bevuto il suo primo caffè della giornata. ...

Esistono montagne fatte di vuoto. Al posto di ergersi in altezza, si inoltrano in profondità.... Esistono montagne fatte di vuoto. Al posto di ergersi in altezza, si inoltrano in profondità. Funzionano da varchi: attraversandoli si scopre con stupore che avvicinarsi...

"Ecco, metta una firma qui". In quel momento la sensazione era la stessa di... "Ecco, metta una firma qui". In quel momento la sensazione era la stessa di quando... ...