Il respiro del vento

testo e foto di Chiara Parisi  / Benevento (BN)

L’arrivo al “Pianellone”una distesa di neve che avvolge gli alberi,l’inizio della mia avventura
22/11/2017

Non c’era altro che bianco intorno a me. Tra la nebbia e la neve a stento riuscivo a distinguere gli spogli rami degli alberi. La neve era così alta da arrivare alle ginocchia ed ogni passo, lento e pesante, rompeva dolcemente quel assoluto silenzio.
All’inizio era quasi una semplice passeggiata nella neve, dove il bianco si mischiava al nero degli alberi creando così un paesaggio sublime. Così duro, silenzioso e solitario da spaventarti ma allo stesso tempo attrarti cosi fortemente da paralizzarti.

Quel silenzio però non fu eterno. Dopo poco, le grida del vento giunsero a farmi compagnia. Ogni passo diventava sempre più faticoso, tenere gli occhi aperti sempre più doloroso. Il vento soffiava sempre più forte sempre più aggressivo e come vetro, il ghiaccio, graffiava il mio viso.

Non mi fermai.

Credo che ciò che spinga l’uomo a confrontarsi,a sfidare la natura altro non è che la più grande forma di sfida verso noi stessi,nel voler superare i nostri limiti, nel voler vincere qualcosa dentro di noi, nel primitivo sentimento umano di sentirsi liberi.
Per alcuni di noi è necessario toccare il limite, sfiorare ciò che c’è oltre per sentirci vivi e riuscire a respirare ancora.

Di un tratto mi resi conto di essere circondata dal nulla. Mi voltai . Ovunque guardassi solo bianco, come se mi trovassi all’interno di una stanza totalmente incolore e senza uscita. Nessun punto di riferimento se non uno spuntone di roccia vicino ai miei piedi,sempre lo stesso. Per quanto camminassi vedevo sempre lo stesso identico spuntone. Presi il gps, con il poco di carica che rimaneva, e mi resi conto di stare girando in tondo nonostante credessi di stare andando dritta.
Fu impressionante rendersi conto di come, senza punti di riferimento, la mente non riesca in alcun modo ad orientarsi nello spazio. Surreale.

Logo Blogger Contest2017_300x175
Intanto il vento non accennava a calmarsi.
Le folate mi colpivano il viso come schiaffi, mi fermai e sentii come se la natura mi stesse sgridando.
Distesa di ghiaccio e nebbia del “pianellone”tentando di raggiungere la cima del “Gallinola”.
Albero quasi totalmente sommerso dalla grande quantità di neve,con nebbia che lascia vedere ben poco in lontananza. Pianellone.
Distesa di ghiaccio e nebbia del “pianellone”tentando di raggiungere la cima del “Gallinola”. Albero quasi totalmente sommerso dalla grande quantità di neve,con nebbia che lascia vedere ben poco in lontananza. Pianellone.

Intanto il vento non accennava a calmarsi. Le folate mi colpivano il viso come schiaffi, mi fermai e sentii come se la natura mi stesse sgridando. Quasi a volermi rimproverare di stare osando qualcosa che in quel momento non mi era permesso.
Rinunciare era l’ultima cosa che volevo. Una scelta difficile come poche. Mollare a cosi poco dalla fine, dopo la tanta fatica fatta, mi sembrava impensabile. Assurdo.
Ma la natura non ci abbandona mai. Credo lasci, però a noi, l’intelligenza di capirne i segnali.

Un ulteriore prova.

In quella occasione, il vento, fu il mio più grande nemico ma anche il mio più grande amico. Un segnale della natura che lasciava poco spazio a diverse interpretazioni. Dovevo tornare indietro. Peccare di superbia, di presunzione, di arroganza poiché mancava cosi poco alla cima era qualcosa che non mi era concesso e sfidare quell’autorità eterea mi sarebbe costato, probabilmente, la vita.

Scendendo di quota, il sole cominciava a frastagliarsi tra i rami degli alberi e quella fitta nebbia iniziava a scomparire. In quel momento di serenità e sollievo dopo la tanta paura, mi resi conto di come è semplice morire in montagna e di come è difficile ascoltare ciò che ci circonda e farlo vincere su ciò che vogliamo.

Rispetto ed umiltà, i due insegnamenti vitali che la montagna ci offre, se siamo in grado di accoglierli.

Non ho mai raggiunto quella cima, ma mai insegnamento di vita fu più grande di quello che ricavai da quella giornata, da quel mondo libero e selvaggio, mentore di valori che vanno perdendosi sempre più nel nostro “civilizzato” mondo.

Sentimenti così puri, forti e reali sono qualcosa che solo la natura riesce ad offrirci con tale intensità.

L’unico luogo al mondo dove possiamo davvero sperimentare il libero arbitrio è proprio qui, su le impervie montagne, nella natura selvaggia e incontaminata. L’unico luogo al mondo dove siamo davvero liberi, liberi anche di sbagliare.

Chiara Parisi

Chiara Parisi

Studentessa di Geologia all'università di Napoli, climber e da qualche anno neofita dello sci. Da sempre accompagnata dall'amore per la montagna, in tutte le sue forme. Come direbbe il poeta Lord Byron "Non è ch'io ami di meno l'uomo, ma la Natura di più".


Il mio blog | altitudini.it il blog dove si può avere la possibilità di raccontare e condividere le meravigliose esperienze fatte nel mondo della natura.
Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Si conclude la cinquina delle nostre proposte di buone letture per l'estate con una... Si conclude la cinquina delle nostre proposte di buone letture per l'estate con una sorpresa: un libro in più. Sei libri come il Premio...

Lo svizzero Chrigel Maurer ha vinto la 1a edizione del Salewa IronFly, conducendo la... Lo svizzero Chrigel Maurer ha vinto la 1a edizione del Salewa IronFly, conducendo la gara dal primo all’ultimo giorno ...

"Le nostre valli è ora che voltino pagina e che si aprano a questo... "Le nostre valli è ora che voltino pagina e che si aprano a questo stile. È ora che i retaggi mentali di un alpinismo...

Le ruote dei treni sibilano sulle rotaie. Anche oggi stai al gioco, non ti... Le ruote dei treni sibilano sulle rotaie. Anche oggi stai al gioco, non ti sottrai a questa partita che si ripete ogni giorno. Nel...

Doveva essere una semplice passeggiata alla ricerca di un posto dove camminare evitando le... Doveva essere una semplice passeggiata alla ricerca di un posto dove camminare evitando le piste, invece è stata una bella escursione densa di storia...

Mamma, se rinasco voglio essere uno zaino. Uno di quelli belli grandi e capienti,... Mamma, se rinasco voglio essere uno zaino. Uno di quelli belli grandi e capienti, con tanti scomparti. Ma soprattutto uno di quelli che prendono i...

Figlio d’arte, scultore e alpinista, Barry Bona coniuga il talento artistico con la passione... Figlio d’arte, scultore e alpinista, Barry Bona coniuga il talento artistico con la passione per la montagna nel rispetto per la madre terra (non...

Ai piedi della Marmolada, il paesaggio di Rocca Pietore (di cui Sottoguga è tra... Ai piedi della Marmolada, il paesaggio di Rocca Pietore (di cui Sottoguga è tra i borghi più belli d’Italia) è irriconoscibile: fango, frane e...

"Noi siamo quello che quelli prima di noi sono stati, io sono mia madre... "Noi siamo quello che quelli prima di noi sono stati, io sono mia madre e mio nonno e generazioni di gente contadina con la...

Quel sogno di infinito stava già nell’animo di Daniele e di Tom, in quell’infinito... Quel sogno di infinito stava già nell’animo di Daniele e di Tom, in quell’infinito volevano fare ritorno, non per entrare nella storia, ma nell’infinito,...