illustrazione di Benedetta Claudia Vialli
L’esperienza di questo BC2019 è un tassello prezioso nella mappatura dell’immaginario collettivo dell’Antropocene in Italia. L’esame antropologico e narratologico delle opere in concorso non può essere riassunto in poche righe, ma due considerazioni a margine sono necessarie.
La prima riguarda il mio sguardo personale su tutta l’operazione, e cioè, come ho già avuto modo di dire, pur comprendendo lo spirito di un progetto che mira a individuare dei vincitori (e dei vinti), ritengo che il vero senso di questa edizione sia l’esperimento collettivo, paritario, orizzontale, un laboratorio in cui l’immaginario sondato ed espresso liberamente deve restare refrattario alle gerarchie, alle liste, ai fogli Excell, ai giudizi di valore. In questo senso, per me, nel BC2019 tutte e tutti hanno davvero vinto, perché la posta in gioco eccede un regolamento o una premiazione, e ha invece a che vedere con il bisogno politico (urgente) di essere il più possibile inclusivi, il più possibile attenti ad ascoltare tutte e tutti in una fase in cui immaginare il dopo, il collasso, la catastrofe ambientale non è questione di selezione, ma di esercizio al dopo. Il fatto che nel sito web tutto questo materiale prezioso sia accessibile in modo indifferenziato ci aiuta a ricordarlo, ed è merito di chi in questi mesi si è speso con energia dietro le quinte per regalarci un corposo work in progress.
La seconda considerazione riguarda lo stato dell’arte sull’immaginario di ciò che abbiamo chiamato “la grande estinzione”. Scioglimento dei ghiacci, waterworld, desertificazione, catastrofi verticali, cigni neri, declino tecnologico, sparizioni culturali e biologiche. Ecco, l’Italia è ancora abbastanza indietro, è un duro fatto da registrare. Le rappresentazioni che abbiamo letto, ascoltato, guardato sono spesso convenzionali, in certi casi stereotipate, e ciò che le rende comunque efficaci e ben fatte è sempre l’invenzione narrativa, la costruzione retorica, la “voce”, più che la reale complessità di scenario. Protagonisti solo umani, antropocentrismo prospettico, apocalisse di mero sfondo. Vie sicure, battute tanto da chi ha “vinto” quanto da chi non ha vinto, a registrare il fatto che la malinconia della perdita funziona più dello shock cognitivo, che il mondo-dopo-di-noi continua a dominare l’immaginario rispetto a un mondo-senza-di-noi, che il dialogo tra dati reali della scienza e invenzione narrativa continuano, in piena tradizione italiana, a ignorarsi. Quello che emerge dal BC2019 è insomma grande sicurezza espressiva, capacità d’invenzione, intelligenza emozionale, e al tempo stesso, sottotraccia, il retaggio pesante di una tradizione narrativa che, in maniera inconsapevole, addirittura inconscia, imbriglia le scelte, predispone e guida la visione.
L’esplorazione è appena cominciata, così come l’esercizio collettivo registrato da questa edizione è una primissima prova in una palude estetica ancora impreparata alle dinamiche di squadra, a un’etica (non individualista, non neoliberista) di mutuo appoggio. BC2019 è allora, come c’era da auspicare, un’ipotesi di speranza per un cambio di paradigma. Chi ha contribuito a questa edizione ha saputo dire qualcosa di importante, ha seminato delle ipotesi narrative. Che cosa faremo adesso? Perché il tempo scarseggia e non è più questione di arte, ma di sopravvivenza.
Matteo Meschiari, scrittore, presidente giuria BC2019
RACCONTARE PER ESSERE ASCOLTATI
Raccontare per essere ascoltati non è forse qualcosa che conosciamo da sempre?
Prima di poter mettere in fila parole e segni sulla carta o interpretarne il significato, le storie le abbiamo ascoltate dalla voce di qualcuno che ce le raccontava. L’ascolto crea immaginari e condivisione con una forza che pochi altri mezzi consentono. È per questo che spazi come Altitudini sono preziosi: perchè contribuiscono a offrire luoghi per esercitare il racconto di storie scritte, ché di scrittura sempre si parla, non per gli occhi ma per le orecchie. L’evocazione prodotta dall’ascolto di una voce che vibra l’Aum, del suono del vento gelido tra i ghiacci, di una passeggiata in montagna o delle chiacchiere di un gruppo di amici che riflette insieme, riesce non solo a trasportarci subito in luoghi distanti ma veste quegli spazi di un immaginario strettamente nostro, regala una possibilità di libertà infinita. Ma nell’ascolto si nasconde anche qualcosa di molto più importante: l’ascolto può essere individuale e solitario ma anche collettivo e condiviso. Quando si ascolta insieme, quando lo stesso suona attraversa orecchie diverse l’esperienza diventa comune e nella comunanza sorgono nuove comunità. Forse una delle cose che più mi ha colpito nel leggere e ascoltare i lavori di questa edizione del blogger contest “altitudini” dedicato all’importante tema della grande estinzione è proprio che solo nella comunità c’è salvezza. Ascoltiamo di più, ascoltiamo insieme.
Daria Corrias, autrice radiofonica, giurata del BC2019
LA PRIMA VOLTA DELLE WEB COMICS
Quest’anno, per la prima volta, Altitudini si è aperta alla sperimentazione del web comics. Un linguaggio specifico e complesso a cui non è facile avvicinarsi neanche per chi disegna fumetti tradizionali, perché va ragionato per uno schermo e per un ritmo di lettura delle immagini specifico di internet. Forse anche per questo abbiamo avuto solo una storia disegnata, per fortuna molto bella. Adriano e Nicola hanno creato un fumetto funzionale al web, evocativo ed efficace, in cui le tecniche si mescolano senza sforzo. La rigidità delle figure umane è compensata dalla forza del colore, ed è comunque funzionale a un estraniamento di chi legge e guarda. Un esperimento narrativo riuscito e graficamente d’impatto che ha raggiunto la parte alta della classifica generale. E proprio per questo la giuria ha deciso di premiarlo.
Chiara Abastanotti, illustratrice, giurata del BC2019
VINCITORI E PREMIATI
L’8a edizione del Blogger Contest si è conclusa con 51 unità multimediali ammesse su 51 candidature (44 racconti brevi, 6 audio storie e 1 web comic). Tra tutte le opere la giuria di selezione (Simonetta Radice, Lara Cesati, Giulia Ficicchia, Livia Olivelli e Nicola Carpene) ha selezionato 30 autori, comprese le 6 audio storie e la web comic, che sono entrate in finale. Durante il mese di dicembre 2019 la giuria di premiazione, composta da Matteo Meschiari (presidente), Sandro Campani, Chiara Abastanotti, Stefano Lentati, Daria Corrias e Emilio Previtali, ha esaminato le opere finaliste applicando i criteri di giudizio contemplanti nel regolamento, decreta vincitori di questa 8a edizione:
A) “RACCONTO BREVE”
1 posto / ULTIMA LETTERA di Alice Martinelli
L’invenzione è una lettera che arriva da un dopo, un dopodiluvio generato dal totale scioglimento dei ghiacci polari, un mondo in cui la memoria del prima è cancellata quasi del tutto. In questa lettera un “uomo di scienza” refuta l’evidenza, la nostra, quella attuale, il nostro presente, e taccia di fantasia lo scavo nel passato di una ricercatrice inciampata su un pianeta difficile da provare, ormai solo immaginabile. Il paradosso, lo straniamento, lo stile epistolare allestiscono un racconto limpido, visibile, che comunica in modo efficace l’idea che si estinguono non solo specie e luoghi, ma anche visioni e percezioni. (Premiata da: Salewa / Camp / Suunto)
2 posto / LA LOTTERIA DEL DESTINO di Alessandra Longo
Una lista di doveri necessari per prendersi cura di un mondo mai veramente curato dalle generazioni precedenti. Una lista così lunga da gettare nella costernazione e nella stanchezza ancor prima di cominciare, come se la fatica di ora fosse il prezzo di tutta l’indifferenza di chi è venuto prima. E poi le montagne, come isole protette, su cui è possibile andare soltanto se si vince alla lotteria. La bellezza, la normalità, come un premio inarrivabile. Una microdistopia d’impianto canonico, ravvivata dal rumore bianco di una malinconia per un presente in scadenza. Il messaggio d’impressione passa immediato senza filtri retorici. (Premiata da: Ferrino / Salewa)
3 posto / L’ULTIMA NEVE di Andrea Nicolussi Golo
Come nell’Ottocento della prima scolarizzazione d’Italia le “maestrine” accettavano lavori in paesi senza vocali, così la protagonista di questo racconto accetta di salire a insegnare nelle montagne ormai spopolate. Una classe di dodici piccole ombre la attende, e la attende soprattutto un paesaggio ormai desertificato e senza speranza. Il racconto lancia un ponte importante, e tuttavia disincantato, tra educazione e lotta di tutela, tra pedagogia e resistenza. L’unica vera pista praticabile per prepararci al dopo. Ma il dopo non ci appartiene, e in una forte immagine onirica il tempo grande del mondo ci abbandona a noi stessi. (Premiato da: Salewa / Aku)
B) “AUDIO STORIE”
1 posto / L’ETÀ DELL’ORO di Gianluca Stazi
Un piccolo labirinto di voci come captate da fuori, via dal pianeta, e un sogno. Il sogno è quello classico della catastrofe verticale, un blackout, una macroguerra planetaria che dimezza la popolazione mondiale, una sacca di sopravvissuti che con mulini a vento e scuole all’aria aperta sembra riportare una speranza. Ma il sogno è un sogno nel male come nel bene, e l’oniromante che lo interpreta ci svela che anche l’antidoto al collasso è sogno. La narrazione a voci sovrapposte e a staffetta è chiara, i rumori d’ambiente giusti, il ritmo narrativo misurato. Una cartolina vocale da un presente futuro. (Premiato da: Salewa / Ferrino / Giro del Confinale)
2 posto / IN FILA CON GLI ULTIMI di Lorenzo Maestripieri
Un blogger del 2112 aggiorna i suoi follower dal ghiacciaio Vatnajökull in Islanda, l’ultimo ghiacciaio terrestre ormai agli sgoccioli. Come un turista/testimone del collasso aspetta il suo turno di visita con altri 5000 danarosi voyeur della fine. Gli 8 minuti della audio storia scivolano veloci e spontanei, assolutamente plausibili nei toni e nel parlato, e intanto, dietro l’apparente leggerezza del messaggio vocale, si accumulano informazioni narrative che definiscono un po’ alla volta lo scenario. La tecnica del racconto per sommatoria di dettagli è particolarmente efficace e si potrebbe immaginare una vera e propria serie di podcast antropocenici. (Premiato da: Camp / Salewa)
3 posto / ERA AUM di Marta Mattalia
Su un sostrato di reperti sacri sonori raccolti per il mondo (preghiere, canti, suoni) prende il volo una voce mantica, che racconta una genesi, un esodo e un’apocalisse. In quattro minuti si parte dal punto zero per tornarvi, in mezzo un’umanità che si fa tramite, che incarna una parentesi di autocoscienza della vita terrestre. In questa piccola cosmogonia sonora si può respirare una forza poetica non comune, sia per l’uso gnostico della parola sia per la scelta tematica della “creazione del mondo”, una zona molto poco esplorata nel contesto culturale italiano. Un esperimento riuscito di “invenzione del sacro”. (Premiato da: Salewa / Aku)
C) “WEB COMIC”
1 posto / TRA IL POLLICE E L’INDICE di Adriano Siesser e Nicola Stenico
Quindici tavole ottenute attraverso fotografie di montagna alle quali si sovrappone il disegno. L’effetto grafico, già di per sé narrativo, illustra in modo avvolgente una storia elementare di esplorazione e visione. Un uomo, un ragazzo, un “animale del passato”, un messaggio etico. È il mondo del dopo, le montagne sono isole nei nuovi mari della deglaciazione, il passato è inscritto nelle forme del paesaggio residuo. La storia è concentrata e la fine arriva subito, l’esplorazione è breve, ma l’atmosfera emotiva che evade dalla struttura la si ritrova nelle immagini in sé, che riescono a rendere bene il galleggiamento tra presente e futuro. (Premiati da: Salewa / Camp / Suunto)
PREMI SPECIALI AZIENDE SPONSOR. LA GIURIA SEGNALA LE SEGUENTI OPERE:
CARLO, IL RESILIENTE, di Lucio Montecchio
Opera premiata da SALEWA. L’autore riceve il premio Salewa Alpine Campus: clinic di specializzazione in alpinismo, sviluppata in collaborazione con gli atleti e le guide alpine partner di Salewa, della durata di 3 giorni con omaggio un outfit Salewa (valore minimo di 500€). Il premiato avrà la qualifica di inviato speciale di altitudini con il compito di raccontare l’Alpine Campus.
SOPRAVVISSUTO di Valeria Galbiati
Opera premiata da PalaRonda Trek. L’autorice riceve il premio PalaRonda Hard Trek offerto dai rifugi delle Pale di San Martino, vale per due persone e comprende: trekking di 6 giorni, con 5 notti in ½ pensione nei 5 rifugi delle Pale. Il premiato avrà la qualifica di inviato speciale di altitudini con il compito di raccontare il PalaRonda Trek.
RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE di Elisa Bessega
Opera premiata da ThePill. L’autorice avrà pubblicato il racconto sulla rivista The Pill e un abbonamento annuale alla rivista.
LA SCOPERTA SCIENTIFICA di Viola Carrara
Opera premiata da 4actionsport. L’autrice avrà pubblicato il racconto sulla rivista 4actionsport e un abbonamento annuale alla rivista.
RICONOSCIMENTO “ESSERE PARTECIPE” A GABRIELE VILLA
Tra tutte le autrici e gli autori delle 8 edizioni del Blogger Contest, c’è un autore, Gabriele Villa, che non ha mai mancato un appuntamento e soprattutto, a parte una edizione, ha partecipato a tutte le premiazioni (anche quelle più lontane da casa!). Nel 2016 è stato anche tra i vincitori (secondo posto) e poi tante ottime classifiche. Conosciamo abbastanza bene Gabriele per affermare che ciò che lo spinge ogni anno a partecipare è il desiderio di “essere partecipe“, di trasmettere con la scrittura un’esperienza, di condividere uno sguardo sul mondo, di confrontarsi con altre persone che come lui amano creare e raccontare storie, incuranti di classifiche e giurie, solo con l’utopia che raccontare è come sognare un’altro mondo, un mondo migliore di cui abbiamo bisogno. Prendiamo a prestito un’immagine che Claudio Magris adopera in Utopia e disincanto: “Scrivere è un po’ come costruire un’arca di Noè e conservarci tutto ciò che dobbiamo salvare dal diluvio”.
Vogliamo premiare la costanza di Gabriele Villa di “essere partecipe” a tutte le 8 edizioni del Blogger Contest con due volumi editi e offerti da Monterosa Edizioni: “Guerra Fredda sull’Everest” di Woodrow Sayre e “La scala di Giacobbe” di Bernard Amy.
Caro Gabriele, aspettiamo di leggerti anche nella prossima edizione.
GLI AUTORI DEL BC2019
Achille Rumolo, Adriano Siesser e Nicola Stenico, Alessandra Longo, Alessia Prin, Alice Martinelli, Andrea Maroè, Andrea Nicolussi Golo, Andrea Nosella, Angelo Ramaglia, Antonio Cocco, Astroz Crag (E.D.), CAI Sezione Inverigo, Chiara Pezzoni, Daniele Ceddia, Dario Zampieri, Elisa Bessega, Enrica Bardetti, Federica Manzitti, Federico Amanzio, Francesca Nemi, Francesco Mattioni, Gabriele Gallo, Gabriele Villa, Gianfranco Tizzoni, Gianluca Stazi, Jacopo Bertella, Jury Romanini, Leonardo Panizza, Lorenzo Maestripieri, Luca Orsini, Lucio Montecchio, Marco Cassol, Marino Periotto, Mariolina Cattaneo, Marta Mattalia, Massimo Bursi, Maurizio Ferrin, Mauro Procaccini, Max Rossi, Denise Bresci, Panseri Maurizio, Paola Favero, Rinaldo Picciotto, Ruggero Casse, Saverio D’Eredità, Silvia Benetollo, Tania Zonta, Valeria Galbiati, Viola Carrara, Vittorio Giacomin.
E LA PREMIAZIONE?
PROPONI UN LUOGO O UN EVENTO DOVE OSPITARE LA PREMIAZIONE DEL BC2019
La premiazione del Blogger Contest quest’anno vorremmo organizzarla insieme agli autori del Blogger Contest. Siamo alla ricerca di un luogo o di un evento dove premiare i vincitori del Blogger Contest e incontrare autori e amici di altitudini.it. Un pomeriggio o una serata dove siano protagoniste le storie (e non solo quelle raccontate su altitudini.it), le persone (blogger, scrittori, membri della giuria, sponsor e altri ancora) e i luoghi, perché ogni storia ci porta da qualche parte.
Una occasione speciale per incontrare, nel reale, i tanti autori da schermo luminoso che spesso ci accompagnano nelle ore più strane della nostra giornata.
Aspettiamo le tue proposte, scrivi a redazione@altitudini.it.
lo staff del Blogger Contest