Le grandi avventure in montagna cominciano sempre di notte. La sveglia suona molto presto, ci si è appena addormentati e bisogna già attivarsi uscendo al freddo.
In famiglia abbiamo sempre avuto la passione per la montagna. Mio padre negli anni l’ha trasmessa a me e adesso anch’io sono completamente malato di montagna. La montagna è un’ambiente fragile e ostile, per questo va rispettata e conosciuta, con calma e pazienza e nei ritmi dettati dalla natura.
Nel 2006 ho iniziato a praticare lo scialpinismo: basta sci pesanti e piste, fuori dai pali rossi e blu e via in mezzo a pini, larici e abeti; solo materiali leggeri e itinerari fuori da ogni schema.
Dopo aver preso la barca si sale in macchina verso le cime innevate
Molte volte uscendo di casa all’alba con gli sci in spalla e tutto il materiale ben sistemato in uno zaino, ho incrociato in calle lo spazzino; spesso ci siamo augurati buongiorno, altre volte era troppo presto anche per lui e per la sua scopa di saggina, perciò le prime parole le scambiavo con Jacopo, il mio compagno di avventure, dopo aver preso la barca ed essere saliti in macchina.
Sicuramente per un paio di anni siamo stati i più giovani ragazzi di Venezia a praticare lo sci con le pelli di foca. Ci si organizzava il giovedì sera davanti alle cartine della Tabacco e leggendo relazioni su guide più o meno recenti, oltre al meteo e allo stato delle neve, si teneva conto delle interrogazioni in classe e poi, negli anni a seguire, degli esami universitari. Anche adesso che gli impegni sono cambiati, non è cambiato l’amore per la neve fresca.
Lo scialpinismo non è uno sport come gli altri, è uno sport-diverso-dagli-altri: il luogo dove lo si pratica è la montagna, uno scenario essenziale, un confronto diretto e volontario, al tempo stesso fisico e morale. Un binomio uomo-natura, dove diventa fondamentale essere in pace con se stessi. Proprio perché la montagna non è un ambiente “standard” ed è difficile da controllare, fidarsi di se stessi non basta: è importante fidarsi anche di chi si ha vicino. Sono anni che condivido con Jacopo l’alta quota, siamo una cordata forte, consolidata. La nostra somma, il nostro 1+1 dà sicuramente un risultato superiore a 2. In montagna succede questo, quando i cervelli pensano insieme e i polmoni respirano allo stesso ritmo. Il risultato della somma tra me e Jacopo probabilmente è 3 o 4, o forse anche di più, non lo so calcolare… Nella vita in città non abbiamo nulla a che fare tra di noi, ma sopra una certa quota la nostra somma aumenta esponenzialmente.