Nettare dell’estate

Un tour unico, diverso, dove la musica è connessa alla natura e il pubblico è invitato a camminare e scoprire dei luoghi, come parte integrante dell’esperienza live: è il “pellegrinaggio” musicale di Giorgio Gobbo, una delle più apprezzate voci del folk italiano.

testo e foto di Redazione altitudini.it

12/04/2019

Dopo la pubblicazione del nuovo album, “Nettare dell’estate”, Giorgio Gobbo, voce storica della Piccola Bottega Baltazar, inizia il suo tour: un “pellegrinaggio” musicale nel cuore della natura, in 7 luoghi, tra montagna e pianura. Un progetto unico in cui si è invitati a camminare con l’artista e a cogliere il legame tra musica e natura.

Dicono che la musica è lì per parlare di ciò che non si può spiegare con le parole. Dicono che la musica non sia del tutto umana. E in effetti è così. La musica va oltre. Oltre l’immaginario, oltre il comprensibile, oltre il pensiero. E’ qualcosa che risiede nel cuore. Il cuore quello che ci fa brillare gli occhi, quello che ci porta a fare delle scelte invece di altre. Il cuore quello che ci dice di rischiare perché si, rischiare a volte fa male, ma il dolore è solo un mezzo per liberarci di qualcosa, e lasciare alla luce la possibilità di entrare.

Giorgio Gobbo, co-fondatore e voce della storica band veneta Piccola Bottega Baltazar, uno dei nomi di spicco della musica folk italiana, l’amore per le montagne e per la natura l’hanno condotto su una strada più solitaria, che oggi diventa realtà con un album che parla di cime, di stagioni e di sentimenti profondi, come quello dell’amore e della paternità.
I testi sono semplici, suggestivi, ricchi di emozioni. I suoni sono quelli raffinati conosciuti con la Piccola Bottega Baltazar, ma più essenziali, come quelli di un concerto in un rifugio.
Un progetto molto particolare e sincero, che nascendo dal contatto con la montagna e la natura, alla natura e alla montagna deve tornare. E’ così che nasce il “pellegrinaggio musicale” che toccherà diverse tappe quasi a sorpresa in luoghi ameni del Veneto, dove la musica e la voce si mescoleranno al rumore del vento e dei boschi.
Un omaggio che assume un valore speciale quest’anno, dopo il disastroso evento che ha colpito i boschi delle Dolomiti e delle Prealpi.

Da sabato 13 aprile partirà l’originale tour: “Un omaggio ad alcuni dei paesaggi naturali nei quali ho trovato il filo di un canto o un sentiero di parole. Una serie di performance all’aria aperta, rigorosamente acustiche, che ho pensato per me e aperte a tutti i viandanti”. Sette concerti che saranno anche occasione di cammino e di incontro e il modo più adatto per scoprire le canzoni dell’album Nettare dell’estate, proprio nei luoghi che hanno regalato l’intuizione che ha ispirato questo lavoro.

Sette tappe, sette esibizioni dal vivo, sette percorsi, facili e suggestivi, dove Gobbo camminerà portando con sé la chitarra. “E’ il mio personale pellegrinaggio musicale: un viaggio che incontra l’alba, il giorno e la notte in ambienti dove il selvatico ancora si rifugia. Io ci metterò la musica, chi vuole può portarsi un plaid e vettovaglie; ci sarà da vivere l’esperienza offerta da sette scenari diversi fatti di alberi, alture, cielo.”
Il tour andrà dalla pianura ai 2200 metri di Passo Giau, sulle Dolomiti: partirà dal grande albero della Certosa, a Vigodarzere, sabato 13 aprile, e toccherà poi l’ex cava di Monte Croce, a Battaglia, il Rifugio Monte Comun, a Zovon di Vò, il Rifugio Alpe Madre, sul Monte Grappa, il Forte Interrotto, sull’Altopiano di Asiago, il cerchio dei Druidi, sul sentiero delle creste, a Castelnuovo di Teolo e infine, domenica 19 maggio, la chiesetta di San Giovanni Gualberto al Passo Giau.

La partecipazione ai concerti è gratuita e aperta a tutti.

Un “pellegrinaggio musicale” dove la musica e la voce si mescoleranno al rumore del vento e dei boschi

Le tappe del pellegrinaggio musicale | parte prima – primavera

Tappa 1 – Sabato 13 aprile, ore 6 (di mattina)
Grande quercia sull’argine della Certosa (Vigodarzere, Padova)

All’incrocio tra via Certosa e via Lungargine Brenta si prosegue sulla ciclo-pedonale che percorre la sommità arginale del fiume. Sulla destra appare l’edificio cinquecentesco dell’ex convento dei monaci certosini, eventualmente visitabile solo lungo il perimetro esterno. Dopo circa 300 metri si giunge all’imponente quercia secolare, una farnia alta circa 20 metri.

Tappa 2 – Sabato 20 aprile, ore 12
Radura della ex cava Monte Croce (Battaglia Terme, Padova)

Si parcheggia presso l’area “sosta camper” nei pressi della rotonda in fondo a Viale degli Alpini. Da lì a piedi si va ad imboccare la sterrata via Montenovo, verso il percorso noto come “Ferro di cavallo”. Dopo circa 5 minuti, all’altezza di un cartello informativo si prende a sinistra il sentiero che in pochi passi porta alla radura ai piedi della parete di antracite scavata ai tempi in cui il luogo era una cava (tenere sempre la sinistra dove la traccia biforca).

Tappa 3 – Lunedì di Pasqua 22 aprile, ore 14
Rifugio Monte Comùn (Zovon di Vò, Padova)
Il rifugio si raggiunge in circa 25 minuti a piedi dal parcheggio di Piazza Zattarin a Zovon (davanti al Ristorante Al Torcio) prendendo il sentiero che parte alla destra della pizzeria Oasi. Giorgio Gobbo sarà l’elemento musicale di una festa più ampia organizzata dagli amici del Comùn che metteranno a disposizione sin dal mattino i prati con l’erba tagliata, l’acqua e il panorama. E’ possibile portarsi il pranzo al sacco, la partecipazione è libera ma chi vuole potrà prenotare entro il 14 aprile al numero 335.844.5576 una bottiglia di vino dei Colli a 4 euri e un cestino di uova sode a 3 euro per sé e per chi lo accompagna.

Tappa 4 – Domenica 28 aprile, ore 15
Rifugio Alpe Madre (Monte Grappa), Via Col Moschin 2 (Solagna, Vicenza)
In auto si prende la strada che da Romano d’Ezzelino porta in Cima Grappa (strada Cadorna, per circa 12 km) fino a Camposolagna; qui c’è una diramazione dalla strada principale sulla sinistra. Una volta imboccata la diramazione seguirla fino a San Giovanni ai Colli Alti (già comincerete a vedere le indicazioni per il rifugio).La strada prosegue a sinistra dietro l’albergo San Giovanni, dopo un chilometro e mezzo, in prossimità di una struttura chiamata Casa Serena (che trovate alla vostra destra), dove la strada diventa sterrata, prendete lo sterrato che sale a sinistra, seguite le indicazioni. A questo punto siete quasi arrivati: passerete appena sotto alla struttura dell’Alpenise, da qui cominciate a cercare un parcheggio (davanti al rifugio i parcheggi sono molto limitati). Infine si percorre a piedi la discesa sterrata che in pochi minuti arriva al rifugio dove Dario e il suo staff sapranno offrirvi ristoro. Chi volesse pranzare può prenotare allo 0424 559076 – info@alpemadre.it

Tappa 5 – Sabato 4 maggio, ore 12
Cortile di Forte Interrotto (Camporovere, altopiano di Asiago, Vicenza)

Dal centro dell’abitato di Camporovere (Roana, VI) prendete “via Monte Interrotto”. La strada è asfaltata per i primi chilometri, poi diventa sterrata. La carrozzabile è percorribile in automobile con un po’ di cautela fino ai ruderi del Forte (posto in eccezionale posizione panoramica) dove il cortile a cielo aperto dell’antica struttura offre un’acustica davvero particolare.

Tappa 6 – Venerdì 10 maggio, ore 21
Cerchio dei Druidi, presso il sentiero delle Creste (Castelnuovo di Teolo, Padova)
Si giunge a Castelnuovo percorrendo la SP43 da Teolo puntando il navigatore su “Area di Sosta Park Rocca Pendice”, all’incrocio tra via Castelnuovo e via Calti Pendice. Spalle al parcheggio si fanno pochi passi a destra verso la breve ripida salita (5 minuti) che porta al sentiero delle Creste (contraddistinto da segnavia). Una volta giunti in piano si riprende fiato e si lascia il sentiero per imboccare sulla destra la traccia che in breve conduce al punto panoramico caratterizzato da alcune pietre poste in circolo detto “Cerchio dei Druidi”.

Tappa 7 – Domenica 19 maggio, ore 14
Prati di Passo Giau (Colle Santa Lucia, Belluno)

Puntato il navigatore su Passo Giau (2236 m) si lascerà l’auto presso il parcheggio che si trova sull’omonimo valico, al cospetto della maestosa cima dolomitica del Nuvolau. Spalle al rifugio si imbocca la traccia che in breve conduce ai prati attorno alla chiesetta di San Giovanni Gualberto (visibile sin dalla strada). Concluderò “il pellegrinaggio musicale, parte prima” nel suo punto di massima altitudine e festeggerò il mio compleanno con chi avrà l’audacia di essere presente.

_____

Giorgio Gobbo (Padova, 1975) è cantante, autore di canzoni, chitarrista e compositore. Oltre alla musica ama le montagne solitarie, le buone compagnie, i libri. Le storie antiche e moderne dei paesaggi e delle persone che li attraversano sono per Giorgio Gobbo primaria fonte di ispirazione. La natura, l’amore, la difficoltà di stare al mondo e, nonostante tutto, la gioia di vivere: questo è ciò che dà voce al suo canto. Lavora nel mondo della sofferenza psichica dove ricerca il rapporto tra espressività e terapia. E’ stato co-fondatore e voce della storica band veneta Piccola Bottega Baltazar. Giorgio Gobbo è sostanzialmente un contadino immaginario che suona la chitarra.

Nettare dell’estate, il primo album solista di Giorgio Gobbo, pubblicato alla fine del 2018, è un progetto nato dal contatto con la montagna e la natura, alla natura e alla montagna doveva tornare. Un omaggio che assume un valore speciale quest’anno, dopo il disastroso evento che ha colpito i boschi delle Dolomiti e delle Prealpi. “Nettare dell’estate” è disponibile negli store digitali e nel sito di Azzurra Music. I dettagli delle date sono disponibili alla pagina www.giorgiogobbo.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

"Un boato, un tremore, poi un colpo secco. Vetri in frantumi, urla, sassi e... "Un boato, un tremore, poi un colpo secco. Vetri in frantumi, urla, sassi e polvere. Millenni di storia sgretolatisi d’improvviso. La Torre delle Aquile...

Il-GiGi ha entusiasmo da vendere e un’espressione da sognatore, due occhi neri che sembrano... Il-GiGi ha entusiasmo da vendere e un’espressione da sognatore, due occhi neri che sembrano due buchi. Abbiamo messo insieme un piccolo running team e...

Escono sul ghiacciaio, quel poco rimasto, annerito, indurito... ... Escono sul ghiacciaio, quel poco rimasto, annerito, indurito... ...

In fila per salire sull’aereo avevo notato cinque signori poco più avanti a me:... In fila per salire sull’aereo avevo notato cinque signori poco più avanti a me: indossavano un giubbetto arancione che presentava vari marchi legati all’alpinismo. Era...

Apre gli occhi. La chiostra delle montagne, il prolungarsi della bancata di roccia rossastra... Apre gli occhi. La chiostra delle montagne, il prolungarsi della bancata di roccia rossastra sulla quale si trova, gli alberi e i prati. ...

La prima neve aveva già cominciato a far scomparire le cime, il cielo bianco... La prima neve aveva già cominciato a far scomparire le cime, il cielo bianco assorbiva i crinali candidi e il Monte Bove appariva all’osservatore...

Avevo sentito nominare più volte la Cresta del Soldato, mi avevano detto in molti:... Avevo sentito nominare più volte la Cresta del Soldato, mi avevano detto in molti: «Percorrerla integralmente in giornata è difficile, troppo lunga! La seconda...

Di roccia, di neve e di ghiaccio: il Carbonara e le Madonie al di... Di roccia, di neve e di ghiaccio: il Carbonara e le Madonie al di là dell’ordinario, tra la storia di vecchie ascensioni e nuove...

Partire, viaggiare e cercare, trovare. Questo è uno degli input del Blogger Contest 2021... Partire, viaggiare e cercare, trovare. Questo è uno degli input del Blogger Contest 2021 che calza a pennello con il mio progetto “Alberi”. ...

Succede che non ti va più, che tiri indietro l’ago e ne hai abbastanza.... Succede che non ti va più, che tiri indietro l’ago e ne hai abbastanza. Guardarsi negli occhi e dirsi che basta così. Per oggi....