Imst, 18 agosto 2020, ore 7.00
Ottavo giorno di viaggio. Ha ripreso a piovere.
Esco dal sacco a pelo ed inizio a preparare la colazione. Un po’ di acqua calda per il caffè solubile, pane, marmellata, una banana, una mela, frutta secca e un po’ di formaggio. Sistemo le mie cose secondo l’ordine in cui dovranno entrare nelle 2 borse: nella borsa di destra le cose che non serviranno durante il tragitto, in quella di sinistra, invece, quello che può servire, come indumenti tecnici e qualcosa da mangiare.
Sono pronto. Anzi no! Fuori la pioggia si fa più decisa ed intensa; decido di attendere. Le borse sono pronte e nella tenda ora ci sono solo io. Io e i miei pensieri che si fanno sempre più spazio. Qualche piazzola più in là, risate complici, si rincorrono in un metro quadro di spazio e descrivono un amore spensierato e passionale.
Io sono complice della solitudine e mi torna in mente lei: i suoi occhi curiosi e le labbra delicate formano il suo sorriso, così rassicurante e luminoso come il caldo tramonto estivo sul mare; scalda il cuore ancor prima di poterlo finalmente ammirare. Lei. Una disillusione contrapposta al gioco illusorio della luce di un sole stanco.
Fuori, finalmente le gocce d’acqua rallentano e la mia tenda si calma.
Esco e, più velocemente possibile, la asciugo con un panno, la scuoto, tolgo i picchetti e la struttura che la sorregge; piego tutto e la metto dentro la borsa impermeabile; attacco anche le altre 2 borse al portapacchi e i 25 kg totali sono ora ben fissati e pronti per essere trasportati lontano.
Nella piazzola passionale, la complicità si fa più intensa e calda: sesso, ancora risate e sesso.
Bene, sono pronto. La pioggia aumenta un po’ ma non voglio più rimandare la partenza. Riprendo la mia bici tra le mani e sento il manubrio intriso di acqua. Sono euforico per la giornata.
Vengo distratto nuovamente: in lontananza una ragazza dai capelli rossi; in bici con borse da viaggio attaccate; sotto la pioggia tenta di far asciugare inutilmente il suo asciugamano bagnato sopra il manubrio.
La saluto e ci presentiamo; ci raccontiamo un po’ del nostro viaggio; l’opposto di me, lei tedesca verso l’Italia, io italiano verso la Germania. Ci salutiamo, ma prima ci scambiamo i contatti.
Ok ora sono carico in tutti i sensi; inizio a pedalare, esco dal campeggio ed eccomi nuovamente sulla strada. Inizio a scaldare le gambe verso nord lungo la Schwimmbadweg.
La meta di oggi sarà qualche campeggio nella valle bagnata dal fiume Lech, attraversando Hahntennjoch pass. Circa 30 km e un dislivello di 1100m. Chilometraggio basso oggi rispetto alla media giornaliera di 90 km dei giorni precedenti. Ma dato il dislivello e le pendenze forti che dovrò affrontare, credo possa bastare.