Veniva ora il tempo, di luci radenti ed un certo rammarico. Veniva quel tempo e uno ad uno scioglievo i nodi che mi legavano agli amici. Ricordo ancora l’ultima volta. La schiena addossata alla parete, gli anelli di corda sparsi per terra, nebbie che salivano come una lenta marea e nient’altro da aspettare se non te.
«Come ti senti» chiese l’amico. La domanda era legittima. Scontata, persino. Eppure non trovava risposta.
Avrei voluto dirgli che nulla era cambiato, sebbene tutto stesse accadendo. Perché, in verità, l’unica cosa diversa in me erano diventate le notti. Colme di un mare che pian piano entrava nei sogni, sommergendomi lentamente. Tenevo la tua mano mentre andavo giù. Sapevo che non ero io a dovermi salvare.
Scendemmo quindi bordeggiando la notte, con un’inquietudine che ora dirti non saprei. Non era la strada – già mille volte percorsa – né l’ora. Forse la domanda. Le cose stavano accadendo e solo adesso realizzavo che non avevo le risposte. Che prima di te avrei dovuto riannodare la trama smarrita dei passi, di tutto ciò che in qualche modo ci lega.
Avrei dovuto prendermi cura, di questi giorni. Annotarli in un diario, riportare con precisione stato del cielo, temperatura, valori chimici nel terreno e nell’aria. Registrare suoni, catalogare colori e in qualche maniera persino gli odori. Procedere ad un’accurata misura del mondo, un’immagine esatta seppur un po’asettica. Ma una mappa non dovrebbe essere niente di troppo sentimentale.
I giorni prima di te erano trascorsi piano. Ho corso per colline ombrose e denudate. Ogni tanto l’odore di terra buona, altre un fruscio che riapre una ferita piena di paure. Sono salito su una cima che era sola come me, bionda nell’ora del tramonto. E penso a te, che non conosci ancora la forma di queste montagne, di queste creste spiegate come vele sull’inconcepibile orizzonte della pianura.
Domani verrai tu e tutto potrebbe essere diverso. Avranno altre forme le creste, darai nuovi nomi alle cose, diverse ti sembreranno queste colline. È forse questo che ci sostiene, che malgrado tutto ci permette di andare avanti? Che venga qualcuno dopo di noi a vedere il mondo di nuovo, che trovi la chiave per rendere tutto nuovamente perfetto. Ogni nuova vita è un principio di rivoluzione.
Il giorno prima di te ho comprato una pila di giornali, ancora alla ricerca di quelle risposte. Ho passato il resto del mio tempo seduto al bordo del letto, mentre le ore sfilavano e di tutte le cose che potevamo sapere, questa ci rimaneva preclusa. Mesi di ecografie, analisi e monitoraggi, eppure ancora questa porzione di mistero rimaneva.