Intervista

La Norvegia da un capo all’altro

Il 14 gennaio Tania Noakes partirà dalla punta più a sud della Norvegia per raggiungere Nordkapp, nell'estremo nord. 2500 km con gli sci tra le montagne più selvagge e sperdute d’Europa.

testo e foto di Tania Noakes, traduzione di Luigi Bertuzzi

27/12/2017

Cosa fa incamminare una persona sul sentiero dell’avventura? Questione di nascita, di educazione oppure, semplicemente, di destino? Il prossimo gennaio Tania Noakes inizierà ad affrontare, in tutta la sua lunghezza, il percorso Norge På Langs, che tradotto dal norvegese vuol dire “la Norvegia da una capo all’altro”. Se ci riuscirà Tania sarà la prima donna inglese ad aver completato il Norge På Langs in solitaria e nella sola stagione invernale.

Ma cosa spinge una donna a partire da sola per un’avventura così lunga e impegnativa?

L’estate scorsa un tumore cerebrale ha portato via mio padre. Ho vissuto un periodo di ricerca interiore, tra i più difficili della mia vita. Dietro la profonda tristezza della perdita di un genitore ho ritrovato con fatica le buone cose, la felicità e la speranza. A mio padre è sempre piaciuto ascoltare il racconto delle mie avventure. Dai miei primi passi, per familiarizzarmi con le montagne, fino alla mia qualificazione come guida alpina e anche dopo, la sua affettuosa approvazione mi ha incoraggiato ad andare avanti e a vivere con ottimismo.

Gran bella cosa quando altri si sentono ispirati da un nostro sogno.

Sono grata a Fori (www.fori.co.uk) per aver voluto crederci e per sostenerlo, decidendo di sponsorizzarmi con le sue gustose barrette; mi aiuteranno ad andare avanti durante i mesi freddi e bui che mi aspettano. In cambio, Fori mi ha invitata a condividere con voi un po’ delle motivazioni che mi hanno indotto ad accettare sfide come questa. Un buon invito… che mi accingo ad accettare!
Il prossimo gennaio partirò sugli sci per compiere il percorso Norge På Langs. Si tratta di un viaggio di oltre 2500 km, da un capo all’altro della Norvegia, da Lindesnes, la punta più a sud della Norvegia, fino a Nordkapp nell’estremo nord, attraverso alcune delle zone montuose tra le più selvagge e sperdute d’Europa, quando sono strette nella morsa dell’inverno. Mi propongo di portare a termine la traversata in circa 80-90 giorni, da sola e senza mezzi meccanici di trasporto e di  percorrere in media 30-40 km al giorno.

Un turbinio di emozioni di ogni tipo affiora e si rafforza, in sintonia con la mia immaginazione, accompagnandomi nella scrittura di queste parole: curiosità, eccitazione, speranza, gioia, impazienza, ansia, sconforto e tristezza. Un caleidoscopio di sensazioni che mi pervadono, facendomi trattenere il fiato per una pausa di riflessione.

La vita è piena di sfide.

Non ci resta che assistere a come le affrontiamo. Sono appena rientrata da una corsa su per i sentieri della valle di Chamonix. La giornata luminosa e soleggiata vibra di colori autunnali. L’aria fredda e pungente ti infonde lucidità e vivacità. Giorni come questo ti risvegliano. Ci si sente davvero vivi. Quando sono fuori a correre lo spazio e il tempo per pensare non mi mancano. Setaccio la sabbia che ingombra la mia mente ed estraggo lucide pepite di verità.

Cosa ho imparato sul sentiero dell’avventura?

Vivo a Chamonix, sulle alpi francesi. Sono guida alpina professionista dell’IFMGA [Federazione Internazionale di Associazioni delle Guide di Montagna] e maestra di sci. Sono nata in Essex, uno dei territori più piatti dell’inghilterra, tutto l’opposto del mio mondo attuale. Il vivere affrontando sfide mi ha aiutato a dotarmi del coraggio e dell’autostima che mi servivano per qualificarmi come guida alpina. Mi sono creata il tipo di vita che sognavo diventando adulta.

L’avventura offre l’opportunità di una crescita personale.

L’esito di un’avventura non è mai certo; ci sono sempre delle incognite e le difficoltà sono frequenti. Durante un viaggio fisico si procede di pari passo con un viaggio mentale ancora più arduo. Lo si compie reagendo all’imprevisto e mantenendo il controllo delle proprie emozioni. Mi prefiguro il prossimo inverno e l’emozione che mi prende arriva a farmi guardare in faccia le mie paure, fino a riconoscerle per quello che sono; mi avvertono che nulla è permanente, che i cambiamenti nella nostre vite, volenti o nolenti, arrivano.

Tutti dobbiamo prima o poi affrontare avversità, batoste e delusioni.

La formazione del nostro carattere e il nostro futuro dipendono in modo incisivo da come sappiamo reagire a eventi significativi, tipo un inaspettato fallimento scolastico o professionale, la rottura di una relazione, la  perdita di una persona cara che ci tocca nel profondo, forzandoci a una ricerca interiore di risposte, della forza di andare avanti con fiducia.
Scegliendo il sentiero dell’avventura ho preso molte batoste. Ho rischiato di fallire, ritrovandomi più di una volta frustrata e delusa, ma ho imparato a risollevarmi ogni volta e a riconsiderare tutto da una diversa prospettiva, accantonando pagliuzze d’oro per continuare a vivere, senza gettare la spugna.

Le mie avventure sono uno stimolo verso la ricerca di una vita piena, oltre la sua vulnerabilità e troppo breve durata. Valorizzano ogni giorno trascorso con famigliari e amici, acutizzano la mia attenzione alle cose che posso fare piuttosto che il dispiacere per quelle che non posso fare, mi gratificano per la copiosità delle meraviglie del mondo e per la grande tenerezza e comprensione che altri spesso dimostrano quando ne sentiamo il bisogno.
Vivendo tra le montagne, imparando ad adeguare le mie reazioni ai continui cambiamenti dell’ambiente e alle loro conseguenze concrete e subitanee, sono riuscita a capire meglio e a padroneggiare le mie paure più ardue da superare; con la consapevolezza che, a dispetto di ogni nostro sforzo, arriverà un momento nel quale dovremo rinunciare a tutto. Perfino le cose che ci sono più care, perfino quelle servono a dire chi siamo.

Da diversi anni mi propongo di percorrere tutta la Norvegia sugli sci.

Quest’anno mi sono messa a far piani perché succeda. Per avere sul mio orizzonte una splendente stella di speranza, qualcosa di positivo da condividere con mio padre, di cui parlare durante i nostri ultimi mesi insieme; qualcosa da proiettare verso un futuro sconosciuto.
So che a lui sarebbe piaciuto moltissimo essere partecipe di questo viaggio parlandone insieme. So anche che mi avrebbe chiesto di sbarazzarmi della tristezza, di restare aperta e curiosa del mondo, di continuare a cercare l’avventura e soprattutto di essere felice.
Sarà speciale per me questo viaggio e, non sarò sola.

Ecco cosa mi aspetta…

Di solito quest’avventura esaltante e ardita si intraprende durante i mesi estivi, come fanno spesso i Norvegesi, in inverno diventa molto più ardita e impegnativa. La si può compiere suddividendola in tappe da percorrere nell’arco di alcuni inverni oppure, più di rado, durante un solo inverno. Affrontata in inverno più frequentemente da piccoli gruppi la traversata è stata portata a termine anche in solitaria; mai però da una donna inglese. Il tempo più breve impiegato per una traversata invernale è stato 65 giorni. La maggior parte dei gruppi ha però impiegato oltre 100 giorni. Per saperne di più si può vedere questo sito Norvegese.

L’itinerario che devo percorrere mi farà superare alcune delle montagne più remote della Norvegia, in territori che confinano con Svezia e Finlandia. Pernotterò nelle baite dell’Associazione Norvegese per il Trekking [DNT], in baite private e in campeggi. Lungo il percorso troverò rifornimenti di cibo, carte geografiche ed altri generi di prima necessità.
A circa metà Norvegia, dopo Trondheim, dovrò essere più autosufficiente, fermandomi più spesso in campeggi e con rifornimenti meno frequenti.

Tempeste invernali e poche ore di luce diurna

All’inizio troverò tempeste invernali e poche ore di luce diurna; la neve fresca potrà creare qualche serio problema. In caso l’inverno si presenti poco nevoso dovrò percorrere alcune tratte camminando. Mi propongo di attraversare le montagne meridionali più frequentate (Setesdalsheiane, Hardangervidda, Skarvheimen, Jotenheimen e Rondane) in pieno inverno, quando non ci saranno in giro molti sciatori.

Userò sci da fondo Nordic con bordi in metallo e solette cerate, che permettono di applicare una pelle di foca corta per risalire pendenze più ripide o in condizioni nevose più impegnative. L’abbigliamento da montagna più adeguato alle avversità che dovrò senz’altro affrontare mi è stato gentilmente procurato da Salewa e da Dynafit.

Le tratte finali lungo l’altopiano Finmark, all’estremo nord, attraversano un vasto territorio naturale incontaminato e disabitato, cosparso di laghi grandi e piccoli. Dovrò ad ogni costo completare quel tragitto prima che inizi sul serio il disgelo primaverile, durante la prima metà di aprile. Con poca neve e senza laghi ghiacciati l’attraversamento di questa regione richiederebbe molto più tempo, esponendomi a rischi maggiori.

Quando Tania ritornerà dall'attraversata della Norvegia racconterà ad altitudini la sua esperienza. Intanto le auguriamo di vivere una magnifica avventura.

ULYSSES TRUST: IMPEGNO SOCIALE PER LA FORMAZIONE DEI GIOVANI

Questa mia personale avventura è autofinanziata. L’importo totale delle donazioni ricevute sarà trasferito alla fondazione Ulysses Trust. Il sostegno e le donazioni che mi vorrete offrire saranno un grande incentivo psicologico per l’arduo viaggio che mi aspetta. Vi invito quindi a sostenere il mio spirito e le finanze della fondazione Ulysses Trust. Grazie!

Ulysses Trust è una fondazione di beneficenza che procura fonti di finanziamento per i giovani di UK Cadet Forces, al fine di metterli in grado di fare esperienze con spedizioni e viaggi avventurosi per il loro sviluppo personale in ambienti naturali. Con questo si vuole contribuire all’impegno sociale e alla formazione individuale dei giovani, perché imparino a contribuire in modo efficace, come cittadini, alle loro comunità di appartenenza.

Si può aiutare Tania, nei suoi intenti, cliccando qui per fare una donazione.

Tania è una scrittrice, guida alpina e di viaggi avventura, certificata dall’IFMGA [Federazione Internazionale di Associazioni delle Guide di Montagna]. Istruttrice e modello di comportamento per giovani atleti, alpinisti e, in particolare, giovani donne. Tania è impegnata a motivare e far crescere scrivendo e parlando.

Tania Noakes

Tania Noakes

Vivo a Chamonix, sulle alpi francesi. Sono guida alpina professionista dell'IFMGA [Federazione Internazionale di Associazioni delle Guide di Montagna] e maestra di sci.


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