Una pianura fluviale che sa di montagna, un’insenatura italica che profuma di Asburgo e di Impero Austro-Ungarico. Eccola, in sintesi, la città di Rovereto: un amalgama di natura e storia, arte e cultura, per un paesaggio eterogeneo su cui lo scorrere del tempo e il fluire dell’Adige hanno lasciato cicatrici indelebili da scoprire e da assaporare lentamente. Impossibile, allora, non tuffarsi a capofitto nei contenitori museali d’eccezione che la città custodisce. Il Museo Storico Italiano della Guerra, ad esempio, allestito nelle meravigliose sale del Castello. Uno dei principali siti espositivi dedicati alla Prima Guerra Mondiale, ma anche una straordinaria rassegna informativa sulla composizione degli eserciti, sulle guerre tra Ottocento e Novecento e sulle armi di età moderna.
Imperdibili, poi, la dissacrante Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero (l’unico museo italiano fondato materialmente da un futurista) e l’incredibile Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Un inno agli ultimi centocinquant’anni di storia dell’arte italiana e internazionale che si innesta su un’architettura rivoluzionaria e ariosa, dove i vetri, le forme, le luci e le ombre si compenetrano e si inseguono senza soluzione di continuità.
Una città che coinvolge il fruitore di passaggio con avventure sospese tra la sfera sociale e la dimensione più naturalistica, ma soprattutto una città che racconta di storie, evoluzioni e conquiste e che sa raccontarsi attraverso strade, palazzi e aree verdi. Il palcoscenico ideale, insomma, per ospitare l’ottava edizione dell’Avventure Film Festival, atavica appendice degli Adventure Days, per la prima volta sfasata temporalmente e geograficamente da questi ultimi, svoltisi quest’anno nel mese di maggio a Canale di Tenno. Dal 12 al 14 luglio scorsi, invece, sono andati in scena nel centro di Rovereto proiezioni cinematografiche, incontri, mostre e workshop accomunati dalla voglia di avventura e di evasione e uniti dall’esigenza del raccontare e del condividere. Bar, giardini, piazze, librerie e sale espositive i contenitori scelti per i singoli appuntamenti, perché l’avventura va diffusa nello spazio e non si può imprigionare in un luogo specifico. A far da sottofondo alla tre giorni le illustrazioni di Jeremy Collins (esploratore, alpinista e artista eclettico capace di pennellare con tratto sapiente il respiro autentico della natura) e le foto calde e brulicanti di emozioni di Gianna Ossena, abile a trasportare il visitatore in un caleidoscopico viaggio cromatico ai confini della terra tra luci, colori e paesaggi.