Roberta cresceva, continuava ad aiutare la famiglia, ma cominciava anche a proporre le proprie idee
A distanza di anni, recentemente ho cercato di ricontattare quei giovani che avevo intervistato per il mio libro, per sapere com’erano andate le cose, se il loro cammino umano e professionale fosse rimasto nell’ambito dell’allevamento. Nel caso di Roberta, non avevo bisogno di chiederglielo, dato che ci siamo sempre tenute in contatto. Un anno avevo accompagnato la loro transumanza di salita in alpeggio, un’altra volta avevo trascorso alcuni giorni a cavallo di Ferragosto nell’alpeggio, insieme ad altri amici e parenti della famiglia Colombero.
Roberta cresceva, continuava ad aiutare la famiglia a mandare avanti l’azienda, ma cominciava anche a proporre le proprie idee, a introdurre qualche innovazione, oltre a cercare sempre di apprendere nuove nozioni.
«Ho continuato a seguire dei corsi di aggiornamento su nuove lavorazioni di formaggio, ho frequentato il corso Onaf (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio – nda) per imparare a degustare il formaggio e proporlo al consumatore in vari abbinamenti. Ho anche approfondito il mio studio della lingua inglese.»
E l’inglese non serve solo per comunicare con i tanti turisti che si fermano all’alpeggio per acquistare uno dei diversi prodotti caseari che qui vengono realizzati quotidianamente, ma anche per consentire a Roberta di andare alla scoperta del mondo. I suoi viaggi infatti l’hanno portata negli Stati Uniti o in Irlanda, ospite di altre famiglie di allevatori, presso cui ha soggiornato per un periodo dando una mano e mettendo a confronto metodi di lavoro. Ma ci sono stati anche viaggi di piacere che l’hanno condotta in terre lontane, esotiche, o sul Cammino di Santiago, un qualcosa di impensabile per la maggior parte delle persone che praticano il suo mestiere… ma non impossibile! È la stessa Roberta a sottolineare che tutto ciò avviene grazie alla disponibilità dei suoi genitori, che capiscono quanto sia importante per lei avere dei momenti per esplorare mondi e realtà differenti. «Mi capita qualche volta durante l’anno di lasciare soli mamma e papà per viaggiare all’estero per conoscere realtà simili alla mia, portare a casa qualche conoscenza. Li ringrazio enormemente per darmi la possibilità di farlo.»
Oggi il margaro deve conoscere il mondo per saper vendere la propria immagine, prima ancora del suo prodotto
Roberta viaggia, arricchisce il suo bagaglio culturale e lavorativo, promuove i suoi prodotti e la sua azienda, ma sono solo parentesi, perché a casa lavora duramente in stalla, sui pascoli, in caseificio e si occupa degli aspetti burocratici della gestione aziendale: «Tengo io l’anagrafe bovina e la fatturazione elettronica. Bisogna stare dietro ai tempi.»
Negli ultimi anni ha partecipato ad alcuni programmi televisivi, un ruolo che l’ha divertita e che ha interpretato con lo scopo principale di far conoscere il proprio mestiere e il territorio dove vive e lavora.
«Trasformo il latte dei miei animali nel periodo estivo all’alpeggio Valanghe a Marmora (CN), producendo principalmente Nostrale d’Alpe, robiole, tomini, erborinati, semicotti, tipo Castelmagno, yogurt e burro. Durante l’inverno le vacche raggiungono le campagne di Savigliano e, in quei mesi, il latte viene venduto al Caseificio Osella. D’estate facciamo vendita diretta al turista di passaggio, oltre a rifornire locali e agriturismi della zona. Mi piacerebbe molto riuscire a realizzare un piccolo caseificio nella cascina pianura e produrre formaggio tutto l’anno. Sono molto soddisfatta della mia vita, le mie “ragazze” (le vacche, nda) mi regalano soddisfazioni immense.»
Se passate da quelle parti, nel vallone di Marmora, potreste persino incontrarla durante un suo giro a cavallo. Nel poco tempo libero che resta quando si è in alpeggio, Roberta si dedica anche a quest’altra grande passione, che ancora una volta le permette di vivere appieno il suo territorio, in simbiosi con i suoi animali.
La storia di questa margara del XXI secolo mi ha insegnato che, persino in quel mestiere, è possibile andare oltre il vincolo del lavoro 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. È vero che gli animali hanno bisogno di essere seguiti sempre, ma il margaro 2.0 deve conoscere il mondo per saper vendere la propria immagine, prima ancora del suo prodotto.
Ho appena seguito il servizio su GEO e dunque ho cercato sulweb, notizie sull’Alpe Valanghe, anche perchè sono di Mondovì ed amo la Madre Terra. Le persone, le Anime come Roberta, erediteranno la Terra. Grazie!
Buongiorno mi chiamo Enrico e ho 49 anni e sono felicemente sposato con manu la mia adorabile moglie abbiamo 2 figli riki e matti ho letto l’articolo e fantastico ho visto su geo la ragazza che alleva quelle meravigliose mucche vorrei portare la mia famiglia li dove il profumo della tranquillità avvolge la mente io sono un piccolo agricoltore produco agrumi sono sardo vivo a villacidro in provincia sud Sardegna comunque saremo felicissimi se lei potesse metterci in contatto con la signora allevatrice questo è il mio numero di telefono 3342124074 l’articolo molto bello io leggo poco ma questo mi ha colpito molto porgo i mie più calorosi saluti
Complimenti Roberta, spero quando possibile di venire a trovare, conoscere e assaggiare i tuoi ottimi formaggi.
Un abbraccio con simpatia. Paolo