Oggi l’anticiclone ha picchiato parecchio: la leggera brezza che accompagna il maxi panino e la birra non filtrata è un sollievo che compensa i tavolacci in legno consumato e le panche dall’equilibrio instabile. Stasera sul palco sistemato all’ombra di due grandi faggi si esibiranno dei poeti. Il poetry slam è una competizione molto sui generis che mette a confronto persone coraggiose che intendono recitare poesie proprie di fronte ad un pubblico che può variare di volta in volta. Regole easy ma con uno spirito competitivo tant’è che questa è la finale regionale.
Apre la sfida un tizio che per metà friulano e per metà veneto sostiene allegramente che quelle sono terre di grandi lavoratori dove difficile è scrivere poesie. Eh, già. Infatti, Pier Paolo Pasolini, Andrea Zanzotto, Ida Vallerugo, Pierluigi Capello, Leonardo Zanier, Tiziano Scarpa, Padre David Maria Turoldo, che sono quelli che mi vengono in mente al momento, erano tutti del Canton Ticino.
Forse è con questa sollecitazione che in questa altra estate da il-global-warming-non-esiste vi propongo di mettere nel vostro zaino un libro di poesie. Ci starà comodo, pesa poco e se, come accadrà, finirà per sgualcirsi non preoccupatevi che i libri di poesie devono sciuparsi, avere poesie sottolineate, orecchie sulle pagine e macchie sulla copertina. Solo così il poeta che le ha scritte ne gioirà.
P.S. non aspettatevi però analisi di endecasillabi, allitterazioni e sinestesie: vi racconterò solo di libri di poesie che ho letto, riletto e riletto ancora. Con la speranza che voi, successivamente, andrete a cercare altre notizie sugli autori e sulle loro poesie.