l’anno successivo a quello di pubblicazione del “Die Besteigung des Cimone della Pala” di Theodor Wundt(¹). Nell’introduzione al suo “Recit d’ascension” pubblicato nel numero di febbraio del 1894 della “Rivista Mensile del C.A.I.”. Gilberto Melzi avvertiva:
«Qualunque altro cenno storico sul Cimone sarebbe superfluo dopo le numerose e dettagliate, descrizioni delle quali fu oggetto. Chi desidera conoscere nei suoi più minuti particolari la storia e le bellezze del Cimon della Pala, consulti la splendida opera del sig. ‘l’heodor Wundt: Die Besteigung des Cimone della Pala, illustrata da impareggiabili fototipie che possono dare, anche a chi non conosca il Gruppo di S. Martino, un’idea esatta di questa gemma delle Alpi Dolomitiche.»
Il termine “fototipie” è uscito dall’uso comune; ma l’aggettivo ha conservato pienamente il suo valore, accresciuto dal fatto che, a quel tempo, fotografare in montagna era impresa notevolmente complessa. La fatica del trasporto del pesante e ingombrante apparecchio fotografico, dell’indispensabile treppiede d’appoggio e della scatola delle lastre fotosensibili, non bastava a moderare il duplice entusiasmo dell’aitante ufficiale prussiano.
Aveva 34 anni, l’estate che dedicò all’esplorazione alpinistica del gruppo delle Pale, Theodor Wundt, allora comandante di compagnia e destinato ad una brillante carriera militare nella quale raggiunse il grado di generale di fanteria e al diritto di associare il prefisso “von” al cognome, in segno di nobiltà. L’entusiasmante campagna alpinistica del ’92, che produsse l’impareggiabile guida delle Pale, si colloca a 22 anni di distanza della prima scalata (da nord) del Cimon per opera degli inglesi Whitwell e Tuckett, accompagnati dalle guide Siorpaes (ampezzano) e Lauener, (svizzero), e sei anni prima della memorabile campagna della coppia Phillimore – Raynor, con le guide locali Bettega e Tavernaro. Eventi che sono testimonianza di un cambiamento in atto e di una sorta di concorrenza per la supremazia culturale, di cui neppure gli attori erano pienamente consapevoli.