È la quarta lettura per questa estate da piaghe d’Egitto. E chissà che non vi protegga da loro.
Recensione di Davide Torri, illustrazioni di Chiara Abastanotti
È la quarta lettura per questa estate da piaghe d’Egitto. E chissà che non vi protegga da loro.
WAWONA E I CANI BLU
Un fumetto? No, un piccolo catalogo di opere d’arte, colorate, visionarie, magiche. Un elegante quaderno che ci pulisce gli occhi ci ricorda il primo Miyazaki con la sua Nausicaä e ci riporta ai suoni del misticismo di Battiato. Già dalla copertina capiamo che questa pubblicazione ci porterà in un mondo che è altro dal nostro ma che ci appartiene. Non il mondo dei sogni, forse quello della speranza, un mondo imperfetto ma non impossibile. Tutto questo in una manciata di pagine. E non è facile raccontare così tanto in così poco. Ma Chiara anche questa volta ce la fa. Si, perchè Wawona e i cani blu è un prezioso capitolo che si aggiunge ad un precedente lavoro della illustratrice bresciana[1].
Qua la foresta è qualcosa di positivo ma non è l’unico mondo possibile. Così la protagonista Wawona, in viaggio iniziatico con le sue compagne e compagni[2], scoprirà come nel mondo naturale, “la terra è un unico, grande organismo. Ogni sua parte (…) compete e al tempo stesso coopera con le altre”[3]. Le tavole piene di colore e immagini simboliche, così come le parole del maestro Siconio, accompagnano Wawona[4] fino ai confini della foresta dove potrà diventare adulta, incontrare l’inaspettato e scoprire come la Natura sa essere più giusta dell’uomo.
Le pagine di Wawona e i cani blu ci dicono come Chiara Abastanotti abbia uno stile proprio, con un tratto che non ammette ripensamenti, derivato dalle esperienze che la disegnatrice spartisce con gruppi musicali e compagnie teatrali: alcune tavole hanno una vita propria; eppure, insieme si prestano ad una sinfonia perfetta.
Due righe anche per la casa editrice bresciana Maledizioni: abbiamo già presentato qui su altitudini qualcosa dal loro catalogo in passato. Il piccolo libro della Abastanotti è nella collana I Finestrini: un’altra avventura creativa quanto coraggiosa di Luigi e Nadia da sostenere assolutamente. Con sei piccoli euri.
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[1] Appuntamento all’albero morto. Lapislazuli. 2019
[2] L’autrice sceglie, nei dialoghi, la U neutra. Le/i ragazze/i del Popolo dei Pioppi scelgono il genere a cui appartenere al ritorno dal loro viaggio di iniziazione.
[3] Si gioca facile: questa frase è tratta dal libro di Aldo Leopold, Tutto ciò che è libero e selvaggio, scritti per la salute della terra che è tra quelli da mettere, in questa luminosa estate, nello zaino. Andate a rileggervi la recensione.
[4] I nomi scelti dall’autrice per i suoi personaggi hanno tutti qualcosa da dirci. Wawona, il nome di una tra le più longeve sequoie gigante americane, Siconio, Infiorescenza e infruttescenza caratteristiche del fico che contiene sia i fiori femminili che quelli maschili e, infine, Dunlop, l’altro, quello che vive in un mondo di deserto e spazzatura riutilizzata.
Autore: Chiara Abastanotti
Editore: Maledizioni, 2022
Pagine: 32
Prezzo di copertina: € 6,00