Eötvös si chiama la Cima che domina la sequenza di cime e che, anche nel nome, ricorda tempi e modi diversi di frequentazione della montagna. Il barone ungherese Loránd von Eötvös (Buda, 1848, Budapest, 1919) fu fisico di grande levatura, che acquistò fama per i suoi studi sulla tensione superficiale: chi si occupa di fluidi ha spesso a che fare con la “costante di Eötvös”. Al grande scienziato ungherese viene riferito anche un “numero di Eötvös” che ha grande importanza in fluidodinamica. Già noto in gioventù per i suoi interessi sportivi (ippica e ciclismo); in età più matura fu conquistato dalla passione per l’alpinismo che praticò principalmente nelle Dolomiti.
Il “professore ungherese” divenne così popolare fra le guide locali che Johann Innerkofler, famosa guida di Sesto, ritenne di dare il suo none alla cima che incombe sul Cadin del Nevaio. Una passione che trasmise alle figlie Ilona e Rolanda e coltivò anche negli anni della maturità, seguendo le due scatenate baronessine. Fra il 1877 e il 1884, in compagnia di Michel Innerkofler, Eötvös compì le imprese più belle, fra le quali la più ardita fu la prima scalata del Pilastro Nord della Croda da Lago: la via normalmente seguita in discesa passa oggi per la Forcella Eötvös. Innerkofler perì nel 1888 sul Cristallo per il cedimento di un ponte di neve ed è da presumere che anche questo avvenimento abbia contribuito a moderare le aspirazioni alpinistiche del grande scienziato. Tuttavia, nel 1892, in compagnia di un altro Innerkofler, destinato a diventare famoso, Sepp, compì la prima scalata della parete Nord-Ovest del Cristallo.
Grazie Professore, una narrazione davvero interessante per la sua multidisciplinarietà e per la grazia con la quale è proposta.
È sempre bello imparare cose nuove..