Negli anni Sessanta ebbe modo di collaborare nelle veci di archeologo con il Conte C. e G. C., artista. Tra gli scavi a cui si adoperarono in nome della Storia, si ricordano quelli effettuati presso il Buco del Corno di Entratico e la Corna Altezza di Gazzanica, poi deturpata da speleologi incompetenti. Da Gazzaniga proveniva anche l’esimia stirpe dei P., lavoratori di pezze, sebbene il compianto E. crebbe a Milano e nella remota contrada seriana si stabilì solo in tempo di guerra, per sfuggire ai bombardamenti che allora colpivano a tappeto la metropoli, causando dolori e vittime.
Degli anni giovanili da sfollato, lo stesso P. ricordava con entusiasmo delle scampagnate in compagnia di altri ribaldi giovani e della sorella, con i quali andava in cerca di grotte, e ne trovava, immergendovisi, allora fanciullo fino alla cintola nelle acque sotterranee. Se sia nata in quell’epoca la passione per la speleologia mista alla malacologia non è da dubitare, ma certo la frequentazione del Gruppo Grotte Milano e il suo lavoro come chimico incentivarono tale diletto e lo trasformarono se non in una professione in una competenza che rese il caro P. riconosciuto internazionalmente.