Racconto

#28 • Miraggio andino

"Mi fermo ad osservare e vedo questa femmina di Huemul che mi osserva ma non fugge continuando a brucare l’erba tra un gioco di luci e ombre."

testo e foto di Marino Periotto  / Viù (TO)

26/12/2019
2,30 min
informazioni
Era quasi sera quando rientravo a El Chalten di ritorno da un trekking alla laguna Torre e mi presentavo all’ente Parco per compilare il “modulo di avvistamento” in un misto di scrittura italo-spagnola.

Quel giorno infatti avevo avuto la fortuna di imbattermi in una femmina di Huemul, il cervo andino in via di estinzione, ed era quindi buona regola, come detto dai guardia parco all’inizio del cammino, segnalare la presenza di questo mammifero raro e oggetto ancora di studio, ridotto ormai a circa 500 esemplari tra le Ande Argentine e Cilene. “El mundo alla fin del mundo” ti lascia sempre un senso di nostalgia appena sali sull’aereo per rientrare ma poi, preso dalla quotidianità di tutti i giorni, e ormai rientrato da alcuni mesi, mi ero dimenticato di quel modulo compilato. Fino al giorno in cui ricevetti un’email:

“Ciao, Marino! Mi chiamo Flavia ed io lavoro per la Administrazione dei Parchi Nazionali, alla Zona Nord del Parco Nazionale I Ghiacciai (El Chaltén) nella República Argentina. Ho saputo che ci hai visitato a gennaio e hai avuto la fortuna di trovarti con una femmina di Huemul, un cervo andino patagònico che si trova in stato d’estinzione. So anche che i miei compagni ti hanno fatto compilare il registro del avistamento, ma ci pare che tu sei riuscito a farle fotografìe. È vero? Si è così… Puoi enviarli a questo indirizzo di email? Ti ringraziamo veramente il tuo aiuto”.

La mente ripercorre a ritroso il viaggio trascorso e all’improvviso i ricordi non sono più tali ma si trasformano nella realtà di quei giorni. A El Chalten è d’obbligo prima di entrare in paese fermarsi nella casa del Parco dove gli addetti ti spiegano poche ma concrete regole di comportamento. In questo ambiente che subisce in modo più evidente i cambiamenti climatici, l’uomo deve essere solo un ospite discreto, in quanto la natura, flora e fauna sono i padroni assoluti. Apposite aree per piantare le tende e le aree wc predisposte dal Parco ti indicano che fuori da queste micro aree ti è permesso vedere e ammirare solo la natura e camminare sulla rete di sentieri senza deviare il percorso.

Devi essere un ottimista per visitare quei luoghi, rischi per settimane di non vedere le cime avvolte dalla nebbia e spazzate dai venti, così come in una frazione di minuti tutto si dissolve lasciandoti l’incanto del panorama. Sono sul sentiero che conduce alla laguna Torre e che consente, tra l’altro, di raggiungere il Mirador Maestri: un balcone di spettacolare meraviglia affacciato sul picco del Cerro Torre; un picchio rosso sta battendo insistentemente su un albero quando, dopo aver risalito una balza rocciosa, sento un fruscio tra le fronde alla mia destra. Mi fermo ad osservare e vedo questa femmina di Huemul che mi osserva ma non fugge continuando a brucare l’erba tra un gioco di luci e ombre. Passata l’emozione di quest’incontro fortunato e inaspettato riesco a scattare alcune foto ma così come è apparsa la cerva scompare tra il vento andino.

Questa storia partecipa al Blogger Contest 2019. Fai sapere all’autore cosa pensi della sua storia, scrivi qui sotto il tuo commento.

Marino Periotto

Marino Periotto

Abito in montagna e da sempre la pratico e la frequento. Amo scrivere ed occuparmi di storie camminando per il mondo alla ricerca di un qualcosa o di un qualcuno.


Il mio blog | Il blog è un'estensione delle idee e ospita racconti e storie del mondo dell'escursionismo e della montagna non tarscurando una visione culturale del mondo.
Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Viola andava per i nove anni, era magra e curva, aveva arti nodosi, duri... Viola andava per i nove anni, era magra e curva, aveva arti nodosi, duri ma ancora piuttosto agili, e dal reticolato di capillari erano...

Dietro l’arco gonfiabile della partenza, sotto un cielo nero da cui cadono radi minuscoli... Dietro l’arco gonfiabile della partenza, sotto un cielo nero da cui cadono radi minuscoli cristalli di neve, poco meno di 300 uomini e donne...

La Valle Albano ha selve di castagni secolari dai possenti toraci ruvidi scavati dal... La Valle Albano ha selve di castagni secolari dai possenti toraci ruvidi scavati dal fuoco di incendi dimenticati, In questa valle torniamo spesso alla...

Scalare o non scalare una Montagna di un'isola, questo è il dilemma. ... Scalare o non scalare una Montagna di un'isola, questo è il dilemma. ...

Come sfondo un viaggio in bicicletta in Montenegro. ... Come sfondo un viaggio in bicicletta in Montenegro. ...

A 150 anni dalla prima ascensione al Sassolungo e a 10 anni dal riconoscimento... A 150 anni dalla prima ascensione al Sassolungo e a 10 anni dal riconoscimento delle Dolomiti a patrimonio dell'Umanità, la guida alpina Gregor Demetz...

Il primo approccio agli Ecrins fu durante una vacanza francese con la famiglia. Non resistemmo... Il primo approccio agli Ecrins fu durante una vacanza francese con la famiglia. Non resistemmo alla reputazione del Delfinato e decidemmo di andare a dare...

A ripensarci mi viene da sorridere perchè io, oramai più di quarant’anni fa, ci... A ripensarci mi viene da sorridere perchè io, oramai più di quarant’anni fa, ci avevo provato a fare i conti con il Monte Analogo....

Esperienze post alluvionali sul confine tra Zoldo e Cadore: Forcella Cibiana, Monte Rite, Fornesighe... Esperienze post alluvionali sul confine tra Zoldo e Cadore: Forcella Cibiana, Monte Rite, Fornesighe e Col Duro. "L’idea della vacanza era svanita, ora c’era...

Erano i giorni dell’Adventsfenster, un’antica tradizione che passeggiava saltellando per i vicoli e lasciava... Erano i giorni dell’Adventsfenster, un’antica tradizione che passeggiava saltellando per i vicoli e lasciava sulla neve impronte nitide, persistenti. ...